Antonella Distefano, segretario provinciale FLC CGIL, in un comunicato denuncia la grave situazione in cui si stanno venendo a trovare migliaia di docenti che in queste ore stanno ricevendo informazioni sulla propria sede definitiva di destinazione.
“Lo avevamo detto l’anno scorso, e oggi raccontiamo un esodo annunciato: il pasticcio della legge 107 e il ricatto dell’immissione in ruolo dei precari ha generato una nuova emigrazione di massa della scuola: perché in Sicilia l’organico scolastico è già saturo, questo significa che chi fa i bagagli oggi non potrà ottenere un trasferimento almeno per i prossimi venti anni”.
“Nessuno dei 337 docenti di Catania e provincia della sola scuola primaria, fase C, che sono stati assunti l’anno scorso con la “buona scuola” è rimasto a Catania. Anche per le assegnazioni provvisorie annuali le speranze sono quasi vane – aggiunge – pertanto o accettano il trasferimento o cambiano mestiere”. “Contrariamente a quanto annunciato – prosegue Distefano – le graduatorie ad esaurimento (GAE) non si sono affatto svuotate e migliaia di insegnanti della seconda e terza fascia continueranno ad elemosinare qualche supplenza”.
“Com’era prevedibile – commenta – a un anno esatto dall’immissione in ruolo straordinaria, fase B e C, tutti i nodi sono venuti al pettine: il sistema ha rilevato delle falle, a cominciare dai ritardi ingiustificati sulla pubblicazione dei trasferimenti. Troppe anomalie nelle operazioni di mobilità nazionale anche legate agli ambiti territoriali; diversi insegnanti di ruolo, infatti, hanno preso d’assalto le sedi sindacali perché dei colleghi con punteggi inferiori avrebbero ottenuto degli ambiti territoriali più vicini alla città di residenza”.
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“E siamo ancora all’inizio – chiosa la sindacalista – non conosciamo gli esiti della mobilità per le scuole secondarie di primo e secondo grado, ma non ci aspettiamo niente di buono”.
“C’è poi, un aspetto sociale da non sottovalutare – prosegue Antonella Distefano – circa settemila insegnanti, non più giovanissimi e legati alla propria terra dagli affetti e dall’essere integrati nel tessuto economico, sociale e culturale, verranno letteralmente “sradicati” e costretti a trasferirsi nelle regioni del Centro-Nord a cominciare da Lombardia, Veneto e Piemonte”.
“E infine, fattore non secondario – conclude il segretario generale –non dimentichiamoci degli inseganti finiti negli ambiti previsti dalla legge che dovranno presentarsi, con curriculum sotto braccio, per essere “scelti” e “prescelti” dai dirigenti scolastiche, se questa è buona scuola…”.
“Ecco perché la FLC CGIL, promotrice del referendum abrogativo di alcune parti della legge 107, con oltre 515 mila firme raccolte a livello nazionale, continua a chiedere il ritiro di una norma deleteria per tutto il sistema scolastico”