Categorie: Politica scolastica

Flc-Cgil: colossale imbroglio proposta su progressioni per merito

“La proposta sulle nuove progressioni meritocratiche contenuta nel documento del Governo “La buona scuola” è un colossale imbroglio perchè riduce ulteriormente i salari per i docenti e gli Ata”. Lo dice in una nota Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil. Secondo Pantaleo “quella proposta non migliora la qualità della scuola, perchè rompe la cooperazione tra il personale lasciando il posto ad una competizione individuale senza regole per rientrare nel 66% di chi potrà accedere agli scatti triennali. Dal punto di vista quantitativo rispetto all’attuale meccanismo ci sarebbe una perdita netta di salario perchè solo nel caso di un docente che riuscisse a maturare tutti gli aumenti, cosa impossibile, si riuscirebbe ad avere un vantaggio rispetto all’attuale sistema”.

“Basterebbe non ottenere un solo aumento nei primi 20 anni di attività lavorativa per avere retribuzioni lorde inferiori a quelle attuali. Per gli Ata se si adottasse lo stesso sistema la perdita sarebbe ancora maggiore. Con la cancellazione degli scatti dal 2015 – prosegue il sindacalista – si risparmia oltre 1 miliardo di euro e dal 2018 le risorse per gli scatti meritocratici sono le stesse di quelle attuali. In sostanza per la valorizzazione professionale non sono previste risorse aggiuntive ma si ripartiscono gli stessi soldi su meno personale. I criteri con cui dovrebbero essere individuati “i meritevoli” sono arbitrari e confusi. La barzelletta è quella che un docente possa cambiare scuola per rientrare nel 66%. Tutto questo in presenza del blocco ulteriore dei contratti nazionali e della contrattazione decentrata. Per Renzi i salari e i diritti dei lavoratori non contano ma il suo modello sociale e’ quello della Fiat di Marchionne”.

“Questo giudizio è condiviso nelle assemblee che si stanno tenendo nelle scuole. Il buon andamento delle firme sulla petizione unitaria sul “sblocca contratto” dimostra che le bugie del Governo non incantano più nessuno mentre cresce la mobilitazione”, conclude Pantaleo.

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