“Sulla conoscenza è arrivato il tempo di una netta inversione di tendenza rispetto alle scelte devastanti dei governi Berlusconi e Monti sonoramente sconfitte dal voto – dice il dirigente Cgil in una nota diffusa in mattinata –. Occorre ridare centralità all’intervento pubblico finalizzato a fare del lavoro e dei saperi i pilastri del benessere e della democrazia”.
Per questo occorre superare “le controriforme della Gelmini e innalzare i livelli d’istruzione e formazione portando l’obbligo scolastico a 18 anni”; investire poi “20 miliardi di euro in cinque anni nella conoscenza e nella ricerca” e dare “priorità all’investimento per il diritto allo studio, cancellando il fondo del merito e i prestiti d’onore”.
“Vogliamo eliminare la precarietà” aggiunge Pantaleo annunciando per il 10 aprile un presidio davanti al ministero della Pubblica istruzione per rivendicare appunto “piani di stabilizzazione dei precari e l’aumento degli organici in tutti i comparti della conoscenza”. Occorre insieme “restituire dignità sociale e salario a tutti lavoratori della conoscenza rinnovando i contratti nazionali”.
“Su questi temi – è la conclusione – vogliamo continuare a confrontarci con tutte le forze politiche con la consapevolezza che non si può più galleggiare ma serve al paese un radicale cambiamento. Allo stesso tempo bisogna fermare il ministro Profumo che violando le più elementari norme democratiche procede in modo autoritario con provvedimenti assurdi e finalizzati a indebolire l’istruzione e la ricerca pubblica”.
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