La Flc-Cgil Sicilia, attraverso un comunicato, ci fa sapere, con la pubblicazione del decreto ministeriale 522 del 26 luglio 2017 per la definizione dei contingenti per le assunzioni del personale docente 2017-2018, come ha elaborato, attraverso i suoi esperti, la ripartizione dei posti a livello regionale:
SICILIA | |
GRADO ISTRUZIONE | contingente a.s. 2017.18 |
Infanzia Comune | 98 |
Primaria Comune | 199 |
I Grado Comune | 720 |
II Grado Comune (*) | 816 |
II Grado Comune – LICEI MUSICALI (discipline musicali) | 90 |
Totale posti Comuni | 1.923 |
Infanzia Sostegno | 134 |
Primaria Sostegno | 187 |
I Grado Sostegno | 144 |
II Grado Sostegno | 114 |
Totale posti Sostegno | 579 |
complessivo Comune + Sostegno | 2.502 |
A partire dal confronto con il dato nazionale, scrive Flc-Cgil, emerge che, a seguito della progressiva diminuzione del numero di alunni siciliani rispetto alla popolazione scolastica del Paese, le percentuali di assunzioni scuola del personale docente in Sicilia, sui contingenti nazionali si riducono a misere cifre:
INFANZIA 3,58%;
PRIMARIA 2,97%,
SECONDARIA I GRADO 5,03%;
SECONDARIA II GRADO 5,60%
La durezza dei numeri derivata, precisa Flc-Cgil, da una vera e propria emorragia di popolazione scolastica in progressivo calo, dato che il MIUR, ma anche e soprattutto il Ministero dell’economia e finanze, il governo nazionale ed infine il governo regionale assumono come una calamità naturale, un fatto non modificabile, senza la consapevolezza di assumere il tema dello sviluppo del mezzogiorno come tema centrale per lo sviluppo del paese.
Eppure continuiamo a rappresentare la fucina delle professionalità disposte ad accedere al lavoro di insegnante. Infatti, da una elaborazione MIUR del 15 maggio u.s., relativa alla consistenza dei docenti presenti nelle graduatorie di merito dei concorsi e nelle graduatorie provinciali dei precari (GAE) risulta che le percentuali siciliane su dati nazionali raggiungono numeri a due cifre:
INFANZIA 14,15%
PRIMARIA 14,34%
SECONDARIA I e II GRADO 13,99%
Il bisogno di occupazione è chiaramente leggibile, con uno squilibrio nord-sud ancora una volta evidente. Ad esempio in Lombardia, dove i precari della PRIMARIA (2.357) rappresentano il 7,15% degli aspiranti docenti a livello nazionale, si assegnerà il 25,01% dei posti, mentre in Sicilia, dove i precari (4.726) sono il 14,34% del totale si assegnerà meno del 3% dei posti.
Il fabbisogno della scuola sicuramente deve essere calcolato sulla effettiva quantità di bambini, ma questi bambini usufruiscono di risorse educative impari, che condizionano fortemente l’esigibilità del diritto allo studio, ma anche lo sviluppo del tessuto culturale ed economico della nostra terra. Per rimanere al medesimo confronto, la scuola primaria per i bambini siciliani non offre le stesse opportunità che offre ai bambini lombardi (che possono usufruire di ben altri vantaggi sul territorio!): il tempo pieno in Sicilia riguarda solo l’8% della scuola primaria, contro il 48% della Lombardia o il 40% dell’Emilia Romagna, con le punte massime del 91% di Milano e dell’85% di Monza!
Graziamaria Pistorino, Segretaria Generale della FLC CGIL Sicilia, commenta le elaborazioni: “Viviamo una fase estremamente difficile, con i dati Svimez che danno la Sicilia come fanalino di coda della crescita del Paese e perfino del Mezzogiorno, dati che vedono circa 10 abitanti su 100 in povertà assoluta e secondo i quali negli ultimi cinque anni gli emigrati dal Sud sono 1,7 milioni di persone, il 72,4 % under 34, 198 mila i laureati. Non si può restare a guardare! È necessario che i decisori politici, nazionali e regionali, assumano l’unica strategia possibile (ed altrove sperimentata!) di investire in conoscenza, istruzione e ricerca: cominciamo dagli organici della scuola elementare, costruiremo il futuro senza subirlo!”
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