Presentato dalla Flc Cgil Piemonte un interessante studio sulle differenze retributive medie, dal 2010 al 2017, di tutto il personale della scuola.
Dall’elaborazione dati di Fulvio Rubino, che ha strutturato i lavori dell’assemblea RSU e delegati piemontesi dell’8 settembre 2017, è emerso che a parità di permanenza nello stesso gradone la media delle differenze retributive (quindi dai collaboratori scolastici agli insegnanti di scuola media superiore) ha determinato una perdita di potere d’acquisto che supera la soglia di 12.000 euro nell’arco degli anni considerati. Dal lavoro e dalla relativa retribuzione dipendono pensione e liquidazione (TFR/TFS); pertanto una perdita di consistenza della massa salariale ha conseguenze – per correlazione diretta – con il montante previdenziale e con il volume della liquidazione. Attraverso una simulazione si è potuto stabilire l’entità della perdita previdenziale e di liquidazione per anzianità e profilo professionale con estrema precisione.
Il salario non è solo retribuzione, il salario è anche un rapporto di potere. Un rapporto di potere che è stato fortemente condizionato dal mancato rinnovo del CCNL e sulla progressiva riduzione degli spazi di contrattazione nei luoghi di lavoro, ulteriormente aggravata dall’approvazione del decreto Madia (Dlgs 75/17).
Sono posizioni che la FLC CGIL sostiene da tempo e con chiarezza. Per questo il rinnovo del CCNL deve prevedere un ampliamento delle possibilità da parte dei delegati sindacali di intervenire sull’organizzazione del lavoro e sulla distribuzione del salario, ma deve anche prevedere risorse aggiuntive rispetto ai tanto discussi 85 euro di cui non si ha certezza di stanziamento e che devono comunque essere inseriti nel tabellare del CCNL. La FLC CGIL compattamente ritiene che i 200 milioni del bonus premiale debbano essere destinati alla contrattazione di istituto. Così come i 500 euro del bonus destinato agli insegnanti debbano essere disciplinati dal contratto e rientrare nel tabellare; è necessario, sempre secondo la FLC CGIL, un intervento retributivo sul personale ATA, anche per fare in modo che queste lavoratrici e questi lavoratori, per le funzioni che svolgono, abbiano un analogo riconoscimento salariale che oggi è previsto solo per i docenti di ruolo.
La FLC CGIL ritiene che queste indicazioni non sono tali da soddisfare un recupero delle risorse perse, ma indicano la direzione per dare a questi lavori un riconoscimento che in questi anni non ha avuto e per avviare un percorso di allineamento con i lavoratori del sistema educativo a livello europeo.
Dall’incontro di oggi tenutosi presso la Camera del Lavoro di Torino, in via Pedrotti n.5, si è compreso che la Flc Cgil attende le risposte del governo sul contratto e sulle risorse stanziate in finanziaria. La FLC senza esitazione ritiene che in assenza di risposte su alcuni punti dirimenti sarà necessario avviare la mobilitazione.
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