La Flc-Cgil ha deciso di rompere gli indugi e parla ormai chiaramente di uno sciopero generale per il mese di settembre.
A questo punto si tratta solo di capire se anche la Uil si aggregherà o se anche in questa circostanza il sindacato di Pantaleo si troverà pressoché da solo a governare la protesta che sembra dilagare soprattutto nel variegato popolo dei precari.
“Con la spending review – accusa la Flc – il Governo Monti licenzia 15 mila precari della scuola, tantissimi precari degli istituti di ricerca e delle università e dimezza la scuola italiana all’estero”.
Il sindacato di Pantaleo fornisce anche qualche dato numerico: “Alla scuola vengono sottratti oltre 500 milioni di euro nei prossimi anni dopo i tagli epocali della Gelmini. Il transito nei profili ATA di circa 3765 docenti inidonei e l’utilizzo in ambito provinciale dei docenti in esubero ha conseguenze gravissime perché, oltre a colpire la dignità e la professionalità di questi lavoratori, si licenziano 15 mila precari tra docenti ed Ata che hanno alle spalle anche 10 anni di lavoro”.
“Questa manovra – aggiunge Pantaleo – è semplicemente un insieme di tagli alla spesa sociale con un evidente carattere depressivo che colpirà ancora una volta i ceti più deboli pur di salvaguardare gli interessi della speculazione e dei mercati finanziari”.
La conclusione è inevitabile: “Risponderemo da subito con iniziative di lotta e senza cambiamenti radicali alla manovra siamo pronti ad iniziative durissime fin dall’apertura del nuovo anno scolastico”.
“Ritengo necessario – annuncia il segretario nazionale della Flc – che a settembre venga proclamato uno sciopero generale su una piattaforma rivendicativa alternativa alle politiche devastanti del Governo Monti che fanno aumentare disoccupazione, precarietà e disperazione sociale”.
Come è ormai consuetudine in questi, subodorando che settembre sarà un mese “caldo”, i sindacati di base hanno già deciso di “bloccare” alcune date in modo da rendere difficile la proclamazione di scioperi da parte dei confederali.
Per il 14 settembre Fsi-Usae ha già proclamato uno sciopero nazionale di tutto il pubblico impiego ma c’è da credere che nei prossimi giorni anche altri sindacati di base prenderanno decisioni analoghe. Vedremo se ci sarà confluenza su un’unica data o se si viaggerà in ordine sparso (con grande sollievo del Governo che si troverebbe in tal caso a fronteggiare scioperi con adesioni modeste per non dire insignificanti).
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