Graziamaria Pistorino, segretaria regionale della Flc Cgil Sicilia, Flavio Lombardo, coordinatore Rete degli Studenti Medi Sicilia, e Marco Campagna, coordinatore Udu di Palermo, attraverso un comunicato congiunto, esprimono soddisfazione per l’impegno assunto da parte della Regione Sicilia ad approvare finalmente la legge sul diritto allo studio.
L’impegno della Regione Siciliana
“L’assessore Lagalla- si legge nel comunicato fattoci pervenire- ci ha assicurato il suo impegno per l’introduzione dei Lep, ossia i Livelli essenziali delle prestazioni. Si tratta di standard minimi che la Regione deve garantire. A tal proposito ci ha detto che istituirà al più presto un tavolo di confronto con le rappresentanze sociali”.
“Abbiamo presentato – aggiungono – i contenuti di una legge che depositammo all’inizio della scorsa legislatura e che l’Ars non ha neanche discusso. La Sicilia rimane l’unica regione italiana a non avere una legislazione regionale ad hoc. Un handicap per i tanti studenti siciliani che spesso non vengono messi nelle condizioni di esercitare appieno questo diritto fondamentale per la loro crescita personale e per lo sviluppo della società”.
Superere la gestione frammentaria
“Siamo convinti che bisogna superare la visione e la gestione frammentaria ed estemporanea – continuano – che fino ad oggi ha caratterizzato la progettazione e l’erogazione dei servizi per il diritto allo studio in Sicilia. Non si può pensare che questo si esaurisca con l’erogazione del buono libri o delle borse di studio, quando invece solo l’8% delle scuole primarie, contro il 48% dell’Emilia Romagna e della Lombardia, adotta il tempo pieno perché la quasi totalità delle infrastrutture scolastiche non lo permette o perché i Comuni non hanno le risorse per la compartecipazione ai costi della mensa, come sta accadendo a Partinico e come è già accaduto ad Agrigento”.
Studenti disabili
“Lo stesso ragionamento vale per gli studenti disabili – continuano – ai quali spesso vengono negati i servizi di trasporto, assistenza e del sostegno per tutte le ore che trascorrono a scuola. Ce lo ha ricordato qualche giorno fa il giovane Manuel Lacerati, intervenuto in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario. Tutto questo è inaccettabile”.