La segretaria della Flc Cgil Sicilia, Graziamaria Pistorino, durante il corteo organizzato dalla Rete degli Studenti Medi a Siracusa, per protestare contro la grave situazione dell’edilizia scolastica, a causa della quale due alunne sono rimaste ferite il 9 gennaio scorso, in seguito al cedimento degli intonaci del soffitto presso il liceo polivalente Quintiliano della città aretusea, mentre il giorno precedente un altro crollo si era verificato nella scuola elementare Antonio Gramsci a Bagheria, ci ha fatto pervenire un comunicato nel quale denuncia lo stato di abbandono della scuola siciliana:
“Non possiamo aspettare che si verifichi una disgrazia prima di vedere politici e amministratori locali darsi da fare per mettere concretamente in sicurezza le nostre scuole”.
“In una Regione come la Sicilia – aggiunge – nella quale quasi giornalmente assistiamo a pericolosi crolli, sono soltanto 3 i cantieri attualmente in corso rilevati dal Servizio di monitoraggio del Piano per l’Edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si tratta di 2 ristrutturazioni e di 1 rispristino funzionale. Della costruzione di nuove scuole, invece, non si vede nemmeno l’ombra”.
“Una situazione drammatica – aggiunge Pistorino – che stride con la pessima condizione in cui si trovano la maggior parte degli studenti e del personale scolastico dell’Isola, costretti a svolgere le proprie attività in strutture spesso inadeguate, fatiscenti e con standard di sicurezza distanti da quelli stabiliti dalla legge, come denunciano molti dirigenti scolastici. Quest’ultimi hanno le mani legate perché a loro la legge attribuisce sì la responsabilità della sicurezza, ma non i poteri e le risorse per risolvere i problemi. Pertanto non possono fare altro che segnalarli agli enti proprietari degli immobili”.
“Del tutto opposta, invece, è la realtà registrata nelle altre Regioni d’Italia – prosegue – soprattutto del Centro-Nord. Segno che esiste una disattenzione nei confronti della Sicilia e del Mezzogiorno d’Italia, nonché una grave responsabilità della classe dirigente locale che non presta il dovuto interesse nei confronti dell’istruzione e della formazione delle nuove generazioni”.
“Chiediamo, pertanto, al presidente Musumeci e all’assessore competente, Roberto Lagalla, la convocazione di un tavolo straordinario con tutti i soggetti coinvolti per la predisposizione di un piano regionale”.
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