La decisione della Commissione di Garanzia sullo sciopero indetto dalla Cgil per il 6 maggio sta creando imbarazzo e irritazione nella FLC di Mimmo Pantaleo.
In una nota riservata inviata alle strutture periferiche la Flc se la prende con l’Unicobas, colpevole di ostruzionismo (ma in realtà le cose sono un po’ diverse dato che la proclamazione dello sciopero per il 12 e 13 maggio da parte dell’Unicobas era del 1° marzo mentre la decisione della Cgil di scioperare il 6 maggio è arrivata solo due giorni dopo).
Alla Flc non piace neppure il ritardo con cui la Commissione di Garanzia ha comunicato la propria decisione (e su questo punto non si può dare torto al sindacato di Pantaleo, dal momento che le due proclamazioni risalgono addirittura ai primi giorni di marzo).
Ma il sindacato se la prende anche con il nostro sito, colpevole di aver dato con eccessiva tempestività la notizia della delibera della Commissione di Garanzia, tentando in tal modo di creare disorientamento.
Quest’ultima osservazione della Flc è un po’ curiosa: è evidente che alla nostra testata interessa solamente fare informazione, in modo completo ed esauriente.
Se siamo troppo tempestivi non è certamente una nostra colpa, ma semmai un nostro pregio.
Sul sito ufficiale del sindacato viene comunque reso noto che l’adesione del comparto scuola allo sciopero del 6 maggio è stata confermata alla Commissione di Garanzia.
E’ probabile quindi che la FLC sia pronta a pagare la penale che la Commissione potrebbe comminare nel caso in cui davvero la scuola dovesse partecipare allo sciopero. Per questo genere di violazioni la sanzione può arrivare anche a 50mila euro e potrebbe prevedere anche l’esclusione dalle trattative per un periodo di un paio di mesi.
Ma, siccome in questo caso lo sciopero riguarda un servizio essenziale e costituzionalmente garantito, non è da escludersi un intervento ingiuntivo dello stesso Dipartimento della Funzione Pubblica.