Rischio flop per il bonus cultura. Soltanto il 6% dei fondi è stato utilizzato al 17 gennaio. Lo rende noto il “Secolo XIX”.
Il bonus, previsto dal governo Renzi, assegna a tutti i giovani che compiono diciotto anni, residenti in Italia, in possesso di permesso di soggiorno dove richiesto, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura e la conoscenza del patrimonio culturale, un bonus da 500 euro.
Il bonus, operativo dal 3 novembre 2016 e utilizzabile fino al 31 dicembre 2017, può essere utilizzato per l’acquisto di: biglietti per assistere a rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo, libri, ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali.
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Tanti maggiorenni alle prese con il bonus hanno dovuto fare i conti con un farraginoso sistema burocratico. Al 17 gennaio scorso i diciottenni che erano riusciti a spendere la cifra erano solo il 6,3% di quanto potenzialmente stanziato. 200mila coupon per negozi fisici e 350mila per rivenditori online per un totale di 6 e 12,5 milioni di euro. Pochi se rapportati ai 290 milioni stanziati.
Molti studenti si sono lamentati di non saper come spendere il bonus e infatti, come è stato denunciato a dicembre scorso, molti lo hanno incominciato a rivendere in cambio di soldi.
Nasce così un mercato online in cui i giovani trovano degli escamotage per trasformare una buona parte dei buoni in contanti. “A chi è interessato vendo buoni rimanenti del Bonus Renzi a metà prezzo, per l’acquisto di libri sui siti Mondadori, Feltrinelli, Libraccio e Amazon”, scrive un utente su un gruppo Facebook dedicato al commercio e allo scambio di testi usati. L’accordo, ha scritto Repubblica, lo scorso 30 dicembre, si chiude nelle chat private. L’acquirente sceglie titoli, ricarica la Postepay del venditore e quando arriva l’accredito parte l’ordine.
Così, in pochi clic, i diciottenni svendono il Bonus cultura.
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