Stabilizzazione precari, concorso ordinario, ritorno in presenza e attività estive. Nel corso di una intervista alla Tecnica della Scuola, la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia (M5S) affronta questioni care al mondo della scuola, ma anche a quello di docenti e famiglie.
Sottosegretario, ha detto di voler portare in cattedra i migliori, come?
Portando in cattedra insegnanti precari, ma anche giovani energie per il Paese. Ecco perché ritengo importantissimo far partire il prima possibile il concorso ordinario, che è stato già bandito, per il quale si sono già iscritti più di 450mila persone e concludere definitivamente il concorso straordinario.
Ha parlato di una “inaccettabile sanatoria” dei precari. In che senso?
I precari, cioè buona parte delle persone preparate che nella scuola hanno investito le loro energie, sono risorse preziosissime. Parlare di sanatoria a mio avviso li demonizza. Sono persone che hanno potuto partecipare al concorso straordinario e che potranno partecipare anche a quello ordinario. Per cui è corretto che il loro servizio, alla fine dell’espletamento del concorso, abbia un valore aggiunto, perché chiaramente l’esperienza va valorizzata e avrà incidenza sul punteggio finale.
La norma sulla semplificazione dei concorsi pubblici del decreto legge 44 non dovrebbe più prevedere un quiz preselettivo, ma solo una valutazione di titoli e servizi. Vale anche per il concorso ordinario? Inoltre, si può cambiare la modalità di selezione di un concorso già bandito?
Chiariamo che nel decreto legge 44 del 1° aprile l’articolo 10 definisce le modalità dei concorsi pubblici in generale, quindi anche quelli della scuola. Questo articolo norma l’espletamento di tutti i concorsi in sicurezza e in velocità, viste le necessità plurime che abbiamo. Bisogna assumere più personale possibile nella scuola e nella PA con procedure rapide, ma per accedere ai concorsi bisogna ovviamente essere in possesso dei titoli che sono prerequisiti per parteciparvi. Solo dopo l’espletamento delle prove, si prenderanno in considerazione anche titoli di servizio, nonché esperienza professionale. Inoltre, il concorso ordinario è stato già bandito e così come scritto nell’art. 10 comma1 lettera C la valutazione dei titoli, legalmente riconosciuti, serve ai fini dell’ammissione. Tutti gli altri serviranno per caratterizzare il punteggio finale a prove concluse.
A proposito del concorso ordinario, possiamo dare una data precisa?
Non c’è ancora una data precisa, ma si cercherà di velocizzare i tempi, anche perché ricordo che abbiamo 78mila cattedre e posti che attendono immissione in ruolo di docenti. Metà di questi sono dedicati allo straordinario, quasi concluso, e poco più della metà all’ordinario. Quindi accelerare è la priorità e se dovessimo avere la possibilità di riempire altre cattedre, valuteremo se bandire nuovi concorsi.
Come si recuperano gli apprendimenti perduti?
La pandemia ha messo in ginocchio non solo l’economia ma anche la cultura del nostro Paese e non solo. Colmare questo gap culturale sarà difficile, ma cercheremo di migliorare implementando nel periodo estivo le attività didattiche, senza alcun obbligo, offrendo ai ragazzi nel periodo estivo l’opportunità di socializzazione e interazione. Non è solo l’apprendimento della competenza quello da recuperare, ma anche quello psicofisico, che dipende dalla capacità di relazionarsi agli altri e dal confronto.
E’ stato appurato la scuola non sia luogo di alta contagiosità. Sul ritorno in presenza state lavorando, dunque, per migliorarlo?
Certo. Si è lavorato per riportare da oggi in classe di nuovo altri 5milioni di studenti, ma anche per circoscrivere la libertà dei presidenti di Regione e dei sindaci che a titolo precauzionale chiudevano le scuole, nonostante la norma nazionale. Inoltre, nel decreto sostegni sono stati stanziati 150milioni proprio per potenziare le misure di sicurezza nelle scuole.
Ritiene necessario posticipare le lezioni?
No, perché significherebbe dire che aver strutturato l’anno scolastico un po’ i presenza un po’ in Dad sia stato tempo sprecato.
L’anno scolastico si concluderà a giugno come sempre ed è giusto dare una valutazione. In estate, oltre ai corsi di recupero che ci sono sempre stati tra fine giugno e inizio luglio, approfondire con attività di socializzazione e di recupero culturale, in armonia con gli enti territoriali.