Nella puntata di ieri, 14 ottobre, del programma “La Torre di Babele“, in onda su La7, il conduttore Corrado Augias ha discusso con l’ospite Giovanni Floris, noto giornalista, di disagio giovanile, smartphone, educazione e scuola. I due, che hanno visioni leggermente diverse, si sono confrontati.
Ecco le parole di Floris: “Questa generazione non può contare su dei genitori che contano sul sapere, i genitori non hanno fiducia nel sapere e questo toglie potere ai figli”.
Poi, sull’abuso di smartphone: “Il problema è che non abbiamo gli strumenti per capirli, non che esistano. Hanno salvato le generazioni nel periodo del Covid. Lo smartphone c’è, è un dato di fatto. Possiamo farglielo mettere nella cartella a scuola, ma poi esce. E i genitori lo hanno sempre in mano. Quello che c’è fa paura se non è addomesticato. Ogni proibizione è sempre un errore. Se togliamo lo smartphone ad alcuni ragazzi li tiriamo fuori dal mondo, distorciamo loro la realtà”.
Corrado Augias ha risposto così: “Apprezzo il suo ottimismo, ma in un contesto in cui un ragazzo non ha cultura o prudenza può diventare invasivo da cambiargli la vita”.
Floris ha poi commentato la recente legge Valditara sul voto in condotta: “La società dovrebbe invece porsi il problema di aumentare gli stipendi dei docenti in modo che siano pronti a insegnare come difendersi dai problemi dei social ai ragazzi. Il male in bene si può trasformare con l’approfondimento, lo studio, la cultura”
No a cellulari in classe? Ecco la risposta di Floris: “Sono d’accordo, anche di eliminarli a ricreazione”.
“Il problema è che i genitori non rispettano gli insegnanti. Non rispettano lo strumento culturale di comprensione del reale. I docenti sono portatori di qualcosa in cui la società non crede, che la società paga poco. Perdono autorevolezza agli occhi dei figli perché la perdono agli occhi dei genitori”, ha aggiunto.
Multe per chi aggredisce i docenti? “Ma tu pensi che uno che va a prendere a cazzotti un docente si preoccupi della multa che prenderà? Perché c’è tanta superficialità di fronte a questi problemi? Pensare di uscirsene con una multa è indice di superficialità”, ecco il pensiero di Giovanni Floris.
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