Il “Freedom of Information Acts”, Foia, è l’insieme di norme che regola il diritto di accesso all’informazione. In pratica i cittadini hanno diritto a chiedere ogni tipo di informazione prodotta e posseduta dalle amministrazioni che non contrasti con la sicurezza nazionale o la privacy.
L’Italia ha avuto difficoltà a emanare uno strumento comparabile a un Foia, ma il diritto di accesso sarà previsto per chiunque, senza obbligo di motivazione, salvo intervengano specifiche necessità di riservatezza dello Stato
La notizia sul Sole 24 Ore che così continua: L’accesso ai documenti informatici sarà gratuito, non saranno dovuti nemmeno i costi di riproduzione. Nel caso di atti e documenti analogici, può essere richiesto solo il costo effettivo di riproduzione e di eventuale spedizione. Viene eliminato il “silenzio-diniego”, che sollevava le amministrazioni dall’obbligo di motivare il rifiuto all’accesso. È stato previsto un indennizzo di 30 euro per ogni giorno di ritardo consecutivo al trentesimo. Si prevedono sanzioni in caso di accesso illegittimamente negato.
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I tempi stragiudiziali per i casi di mancata o negativa risposta saranno veloci in quanto seguiranno la procedura semplificata. Nel caso di ritardo o rifiuto da parte della P.A. all’istanza di accesso può essere repentinamente informata l’Autorità anticorruzione (Anac) con la possibilità di proporre ricorso al giudice amministrativo (Tar) entro 30 giorni dietro un contributo unificato di 300 euro.
Tali norme però se applicate nelle scuole potrebbero mandare in tilt il lavoro delle segreterie, già ridotte nel numero di addetti e oberate della mole di procedure derivanti dal decentramento amministrativo del Miur alle scuole.
I vari Regolamenti deliberati dai Consigli di Istituto per l’accesso agli atti da parte delle famiglie o di altri interessati perdono significato e dovranno essere totalmente rivisti.
Se un’informazione sarà oggetto di almeno tre distinte richieste di accesso, la scuola dovrà pubblicare l’informazione nella sezione “Amministrazione Trasparente”.
Non ci saranno motivi ostativi a consegnare ai genitori documenti di qualunque genere e, prima di essere consegnati o posti in visione, dovranno essere cancellati i dati personali e sensibili.
Sono previste linee guida Anac che orienteranno le amministrazioni in un’omogenea e rigorosa applicazione delle nuove norme. Siamo fiduciosi che, anche grazie a queste linee operative, nei prossimi sei mesi (e cioè prima della piena operatività della norma), queste situazioni potranno essere affrontate e risolte.