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Folena (RC) prende le distanze dal programma dell’Unione?

Il presidente della Commissione Istruzione Pietro Folena (Rifondazione Comunista) risponde all’appello del Forum Insegnanti prendendo indirettamente le distanze dal Programma ufficiale dell’Unione.
“Cari amici del forum insegnanti – scrive infatti Pietro Folena – vi ringrazio per il messaggio. Ho preso visione del vostro sito e del vostro appello che condivido largamente”.
Ma cosa c’è scritto nell’appello, diffuso durante la campagna elettorale e diventato una sorta di “manifesto politico” della componente più radicale dello schieramento anti-riforma?
E’ presto detto:
“Siamo rimasti delusi, ma non sorpresi nel constatare che il Programma dell’Unione per la scuola non prevede la salvaguardia concreta del carattere nazionale del sistema di istruzione contro ogni deriva regionalista, il sistema pubblico costituito dalle sole scuole statali, il ripristino dei programmi dell’85 (elementare), del ’79 (media) e del ’91 (infanzia), la soddisfazione di tutte le richieste di tempo pieno con due insegnanti titolari per ogni classe richiesta, l’abolizione del tutor e la reintroduzione dei moduli, la soppressione del Portfolio, la negazione esplicita di ogni forma di gerarchizzazione e carrierismo”.
La presa di posizione del Presidente della Commissione Istruzione della Camera non potrà non aprire qualche contraddizione all’interno delle forze di maggioranza e soprattutto potrebbe non piacere troppo al ministro Fioroni e alla viceministro Bastico.
Ma la contraddizione maggiore sta in un passaggio dell’appello riferito alla autonomia.
“Respingiamo – sostengono i promotori del Forum – la sedicente autonomia scolastica, considerata nel testo dell’Unione come la panacea di ogni male, ma che, al contrario, produce un aumento smisurato del potere dirigenziale e la privatizzazione sostanziale delle scuole poste in competizione tra loro per l’accaparramento di clienti”.
Ora, Pietro Folena dichiara di condividere l’appello in larga misura; che significa? che non si riconosce pienamente nel programma dell’Unione e che cercherà di usare la propria carica per condizionare il dibattito politico e le scelte legislative?
E’ presto per dirlo, ma certamente le esternazioni del Presidente non passeranno inosservate.

Reginaldo Palermo

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