Attualità

FoMo, di che si tratta? Cos’è l’ansia da disconnessione di cui soffrirebbe anche Victoria De Angelis, dei Måneskin

Anche Victoria De Angelis dei Måneskin soffrirebbe di FoMo: “Devi sapere che io ho la peggiore FoMo del mondo. Pure se sono stanchissima devo uscire ogni giorno, se no mi perdo qualcosa. Un giorno eravamo a New York e siamo rientrati in hotel all’1 di notte. Thomas (Raggi, chitarrista della band) mi chiede di uscire, ma io ero cotta. Ero a letto e alle 2 mi manda un messaggio: Sono a casa di Madonna. Mi ha fatto salire la FoMo”. Lo riporta Repubblica citando un’intervista della musicista a Radio Deejay.

Ma di che si tratta? Cos’è la FoMo? Letteralmente Fear of missing out (paura di essere tagliati fuori o ansia da disconnessione) è il malessere sempre più diffuso in epoca social che manifestano i ragazzi e le ragazze che temono costantemente di essere esclusi dalla rete e dunque da qualche evento più o meno mondano o festa o semplicemente da un accadimento avvenuto tra pochi amici, rispetto al quale non si ha contezza, magari perché si è dimenticato il cellulare a casa o perché si riposava.

Un desiderio, quello di restare in contatto con gli altri, del tutto legittimo e naturale finché non sfocia nell’ossessione, che si manifesta nell’esigenza di monitorare continuamente ciò che viene pubblicato sui social da amici e conoscenti, per essere sempre aggiornati. Una dipendenza psicologica (da Internet), che può avere del patologico.

Un po’ il contraltare di un altro preoccupante disturbo giovanile definito Hikikomori, per il quale, al contrario, non si nutre alcun interesse per la socialità e si preferisce vivere reclusi in casa, in un’apatia che talvolta si apre solo ai videogiochi, preferendo una vita virtuale a quella reale.

In entrambe le situazioni, la scuola è chiamata sempre più spesso a farsi carico di individuare casi simili in classe, da gestire in maniera adeguata. E c’è già chi parla di pandemia di disagi psicologici, sebbene non sia possibile, allo stato attuale, stimare la portata di certi malesseri. Nel caso dell’Hikikomori, ad esempio, il web parla di oltre 100mila casi in Italia, ma gli esperti ritengono che sia un dato sottostimato, dal momento che solo di recente si è iniziato a prestare attenzione a questo disagio.

Carla Virzì

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