Nonostante circa 12 miliardi di euro del PNRR siano dedicati alla sicurezza delle scuole e a renderle più innovative, l’Italia, soprattutto quella del sud, si trova a fare i conti con strutture scolastiche fatiscenti e in alcuni casi anche inagibili. È di qualche giorno fa la notizia, veramente incredibile, che la Scuola Secondaria di Primo grado dell’Istituto Comprensivo “Nosside-Pythagoras” di Reggio Calabria è stata chiusa per una ipotesi di inagibilità. Scuola chiusa con l’imbarazzo di docenti e famiglie.
A Reggio Calabria un’ordinanza dell’sindaco, la n. 78 del 4/10/2023, ha determinato la chiusura di un’intera ala dell’edificio scolastico dell’IC “Nosside-Pytagoras” in cui svolgevano le lezioni i ragazzi della scuola secondaria di primo grado.
La stessa ordinanza informa che, a seguito delle risultanze del sopralluogo effettuato nel mese di agosto e inviate al RUP in data 2/10/2023 dalla Ve. Ma. Progetti s.r.l., Società incaricata di verificare la vulnerabilità sismica dell’edificio, “sono state evidenziate alcune POSSIBILI criticità strutturali” e “Preso atto che il RUP […] ritiene che sia opportuno interdire l’utilizzo e la fruizione almeno fino all’analisi e verifica dei requisiti minimi di sicurezza statica”, il Sindaco f.f. ne ordina la chiusura temporanea e “la provvisoria sospensione delle attività didattiche in presenza, con decorrenza immediata e sino all’individuazione di spazi alternativi”. Una vicenda che ha creato evidenti problematiche di carattere didattico ma che ha anche messo in rilievo la drammatica situazione delle strutture scolastiche in certe zone di Italia.
È utile ricordare che nella mappa italiane delle zone sismiche ad alto rischio, dove ci sono realtà come Napoli, Reggio Calabria e Catania, esiste l’8,8% delle scuole italiane e solo il 20% di queste risulta progettato o adeguato alla normativa tecnica di costruzione antisismica. Da recentissimi monitoraggi sulle strutture scolastiche italiane risulta che meno di un edificio scolastico su due dispone del certificato di agibilità (42,1%) e di collaudo statico (47,6%). Dati allarmanti che ci fanno comprendere il livello del problema della sicurezza delle scuole, legato alla mappa sismica del Paese e alla scarsa attenzione sugli investimenti relativi all’edilizia scolastica.
Fatta un’analisi del problema delle strutture scolastiche italiane e dei fondi del PNRR che, se utilizzati in modo corretto, potrebbero migliorare le scuole sul piano della sicurezza e dell’innovazione, c’è da dire che casi come quello della scuola di Reggio Calabria, la Nosside-Pytagoras, lasciano l’amaro in bocca ai docenti e il personale tutto della comunità educante. Tale amarezza traspare da un comunicato fatto dai docenti di quella scuola, in cui i docenti scrivono “… il punto cardine della questione sta nell’imperativo, oseremmo dire kantiano, che non si può interrompere un servizio così importante senza dare risposte immediate e certe all’utenza. Sono inaccettabili il silenzio, le risposte sommarie, tardive e superficiali, l’imperizia e l’irresponsabilità quando in gioco c’è la scuola. Scuola che siamo chiamati a difendere a spada tratta da tutti i possibili meccanismi che la minano perché la cultura costruisce coscienze libere, soprattutto nei contesti più deprivati, anche economicamente“.
In buona sostanza nel loro comunicato i docenti della Nosside-Pytagoras chiedono trasparenza, chiarezza e urgenza nell’effettuare i rilievi statici del caso, senza indugiare oltre, perché se la sicurezza degli studenti è importante, anche la loro formazione e il diritto allo studio non è secondario.
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