Fondi Europei 2014-2020: bozza dell’Accordo di partenariato
La struttura dell’Accordo di partenariato (è disponibile una versione in corso d’opera – 9 aprile 2013 – di alcune sezioni) è stata definita per tutti i Paesi dall’Unione europea dalla Commissione europea in un apposito documento denominato “Linee guida sui contenuti dell’Accordo di partenariato” di cui è disponibile la seconda versione (in inglese) del 26 febbraio 2013.
La bozza di Accordo presentata riguarda specificatamente la parte relativa alla “descrizione e motivazione delle scelte di investimento, evidenziando per ciascun obiettivo tematico i risultati attesi, le azioni conseguenti e il relativo fondo di finanziamento” (Sezione 1.3) e quella relativa alla “applicazione dei principi orizzontali (partenariato, parità di genere e non discriminazione)” (Sezione 1.5).
Da un report della Flc Cgil riportiamo quanto descritto dalla Federazione lavoratori della conoscenza a proposito del Contratto di perteniarato, dei suoi contenuti e percorsi di confronto:
I) Cos’è il contratto di partenariato
L’utilizzo dei Fondi comunitari per la coesione 2014-2020 e del relativo cofinanziamento nazionale avverrà sulla base di un “Accordo di partenariato” e di Programmi operativi da concordare con la Commissione Europea.
In base all’ultima versione della Proposta di Regolamento sui Fondi comunitari del Quadro Strategico Comune (QSC) resa nota nell’ottobre 2012, per contratto di partenariato si intende: “il documento preparato da uno Stato membro con la partecipazione dei partner in base al sistema della governance a più livelli, che definisce la strategia e le priorità dello Stato membro nonché le modalità di impiego efficace ed efficiente dei Fondi del QSC per perseguire la strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e approvato dalla Commissione in seguito a valutazione e dialogo con lo Stato membro” (art. 2).
II) Composizione del partenariato
Ogni Stato membro organizza il partenariato con:
“(a) le autorità regionali, locali, cittadine e le altre autorità pubbliche competenti;
(b) le parti economiche e sociali;
(c) gli organismi che rappresentano la società civile, compresi i partner ambientali, le organizzazioni non governative e gli organismi di promozione della parità e della non discriminazione.” (art. 5 comma 1)
Inoltre “gli Stati membri associano i partner alle attività di preparazione dei contratti di partenariato e delle relazioni sullo stato di attuazione, nonché alle attività di preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei programmi. I partner partecipano ai comitati di sorveglianza dei programmi.” (art. 5 comma 2)
III) Contenuti del contratto di partenariato
Il contratto di partenariato stabilisce:
le modalità per garantire l’allineamento con la strategia dell’Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, tra cui:
un’analisi delle disparita e delle esigenze di sviluppo con riguardo agli obiettivi tematici definiti dall’Unione Europea stessa1
un’analisi sintetica delle valutazioni ex ante dei programmi che giustifichi la scelta degli obiettivi tematici e la dotazione indicativa dei Fondi del QSC
per ciascun obiettivo tematico, una sintesi dei risultati principali attesi per ciascun Fondo del QSC
l’elenco dei programmi nell’ambito di ciascun Fondo (FESR, FSE, ecc.).
un approccio integrato allo sviluppo territoriale sostenuto dai Fondi del QSC, che stabilisca i meccanismi a livello nazionale e regionale che garantiscono il coordinamento tra i Fondi del QSC e gli altri strumenti di finanziamento dell’Unione e nazionali e con la Banca europea per gli investimenti (BEI);
un approccio integrato per rispondere ai bisogni specifici delle aree geografiche particolarmente colpite dalla povertà o dei gruppi di destinatari a più alto rischio di discriminazione o esclusione, con particolare riguardo per le comunità emarginate, compresa, se del caso, la dotazione finanziaria indicativa per i pertinenti Fondi del QSC;
le modalità per garantire un’esecuzione efficace, tra cui:
una tabella consolidata delle tappe fondamentali e degli obiettivi stabiliti nei programmi per il quadro di riferimento dei risultati, insieme con la metodologia e il meccanismo volti a garantire la coerenza tra tutti i programmi e i Fondi del QSC
una sintesi della valutazione dell’adempimento delle condizionalità ex ante stabilite e delle azioni da intraprendere a livello nazionale e regionale, con il relativo calendario di attuazione, qualora le condizionalità ante non siano soddisfatte
le informazioni necessarie per la verifica ex ante della conformità alle norme in materia di addizionalità.
IV) Adozione del contratto di partenariato
La Propostadi Contratto di partenariato 2014-2020, una volta elaborata, sarà portata in Conferenza Unificata per l’intesa e, successivamente, all’approvazione del CIPE, per i profili di competenza e la formalizzazione del mandato all’interlocuzione formale con la Commissione europea.
Occorre ricordare che in base all’art. 15 della Proposta di Regolamento sui Fondi comunitari del Quadro Strategico Comune (QSC), la Commissione formula osservazioni entro tre mesi dalla data di presentazione del contratto di partenariato. Lo Stato membro è tenuto a fornire tutte le informazioni supplementari necessarie e, se del caso, a rivedere il contratto di partenariato. La Commissione approva il contratto di partenariato entro sei mesi dalla sua presentazione da parte dello Stato membro, a condizione che le eventuali osservazioni da essa formulate siano state adeguatamente recepite. Il contratto di partenariato non entra in vigore prima del 1° gennaio 2014.
V) Percorso per la definizione del contratto di partenariato
Il Ministro per la Coesione Territoriale, d’intesa con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha reso noto il 27 dicembre 2012 il documento di apertura del confronto pubblico denominato “Metodi ed obiettivi per un uso efficace dei foni comunitari 2014-2020”. Tutti i soggetti interessati a fornire contributi potevano farli pervenire entro il 15 febbraio 2013 all’indirizzo: dps.programmazione2014-2020@tesoro.it.
Contemporaneamente si sono avviati e conclusi
i lavori dei tavoli di confronto partenariale sulle quattro missioni (Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e innovazione; Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente; Qualità della vita ed inclusione sociale; Istruzione, formazione e competenze) individuate dal documento di apertura “Metodi ed obiettivi”. A questi tavoli hanno partecipato i sindacati confederali
i lavori relativi al confronto tecnico-istituzionale con le Amministrazioni e le parti interessate volto a orientare la redazione dei documenti di programmazione.
Il documento “Metodi ed obiettivi” prevedeva all’avvio dei tavoli l’individuazione delle modalità (stabile o legata a predeterminate fasi dell’attività) di coinvolgimento del partenariato economico e sociale rilevante per le tematiche seguite dai tavoli stessi.
VI) Il ruolo della FLC CGIL
Praticamente tutte le aree tematiche definite dalla UE impattano direttamente o indirettamente con le competenze della FLC CGIL. Le medesime aree, inoltre, fanno riferimento a numerose “condizionalità ex ante” che, come è noto, sono di competenza delle politiche ordinarie degli Stati membri dell’UE. A tal proposito occorre ricordare che la citata Proposta di Regolamento sui Fondi comunitari del Quadro Strategico Comune prevede che: “Se le condizionalità ex ante non sono soddisfatte alla data di trasmissione del contratto di partenariato, gli Stati membri includono nel contratto di partenariato una sintesi delle azioni da intraprendere a livello nazionale e regionale e il relativo calendario di attuazione per garantire l’adempimento di tali condizionalità entro due anni dall’adozione del contratto di partenariato oppure, se precedente, entro il 31 dicembre 2016” (art. 17 comma 3).
Per queste ragioni la FLCCGILpresenterà pubblicamente e nei vari tavoli di confronto, specifiche proposte con l’obiettivo di contribuire ad arricchire e, se possibile, a ri-orientare la versione finale dell’Accordo di partenariato.
Gli 11 obiettivi tematici individuati dalla UE sono i seguenti
Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione,
Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione,
Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura,
Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio,
Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi,
Tutelare l’ambiente e l’uso efficiente delle risorse,
Promuovere sistemi di trasporto sostenibili e eliminare le strozzature delle principali infrastrutture di rete,
Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori,
Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà,
Investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente,
Rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente.
In allegato al report, la Flc Cgil riporta anche un documento su “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020”.