Si è svolto oggi al Ministero il previsto incontro nel corso del quale i dirigenti di viale Trastevere hanno presentato alle organizzazioni sindacali la bozza pressochè definitiva del decreto ministeriale che fissa i criteri per l’assegnazione dei fondi alle scuole.
Le somme che secondo il Ministro della Pubblica Istruzione si dovevano mettere in campo per sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche (“Si passerà dagli attuali 100milioni di euro a poco meno di tre miliardi” ha continuato a ripetere per diversi mesi Giuseppe Fioroni) sono a conti fatti molto modeste.
In realtà è vero che quest’anno le scuole riceveranno complessivamente poco meno di 3miliardi di euro, ma va precisato che questa somma comprende anche stanziamenti che già ora vengono assegnati alle Istituzioni Scolastiche.
Nei tre miliardi (2milardi e 500 milioni, secondo calcoli fatti da Cgil-Flc) sono compresi infatti sia i fondi per il pagamento delle supplenze sia quelli per i contratti integrativi di Istituto.
Per le supplenze sarà garantito uno stanziamento pari a 450 euro per ogni insegnante in organico di fatto per le scuole dell’infanzia e per le primarie, 140 per ogni docente di scuola secondaria e 45 euro per ogni ATA.
L’importo potrà essere raddoppiato se la scuola dimostrerà di aver dovuto far fronte a particolari esigenze.
Va ricordato che le cifre in questione sono al lordo di ogni onere assistenziale ed erariale e quindi in pratica sono sostanzialmente le stesse erogate fino ad ora.
I fondi per il funzionamento saranno erogati utilizzando parametri uguali per tutti; per i circoli didattici, per esempio, è prevista una quota-base di circa 1.100 euro maggiorata di 100 euro per ciascun plesso staccato e integrata da circa 8 euro per ogni alunno iscritto.
In pratica una scuola di medie dimensioni dovrà far quadrare i conti con 6-7mila euro all’anno, che corrispondono ad un taglio del 20% rispetto allo scorso anno.
Del tutto risibile l’integrazione per gli alunni disabili (si parla di 12 euro per ciascun alunno).
Per pagare la Tarsu le scuole non riceveranno nessun fondo aggiuntivo, ma dovranno ricorrere allo stanziamento ordinario.
Ma il Ministro ha già fatto sapere che, per affrontare questo problema, intende coinvolgere l’Anci e gli stessi Comuni che dovrebbero “premiare” le scuole sostengono iniziative di raccolta differenziata esonerandole dal pagamento della tassa o riducendola in modo significativo.