Stanno per diventare operative le misure contenute nell’articolo 120 del decreto cura Italia che ha stanziato 85 milioni così suddivisi:
10 milioni per l’acquisto di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza
70 milioni per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali e connessione internet;
5 milioni per la formazione del personale.
La circolare del Ministero con il relativo decreto di ripartizione dei fondi è già stata preannunciata da diversi giorni.
Un testo provvisorio è anche circolato in rete, ma da Viale Trastevere hanno chiarito che la circolare è in via di perfezionamento e di completamento.
In ogni caso appare ormai certo che le scuole dovranno avvalersi in primo luogo delle Convenzioni quadro Consip (art. 1, comma 449 della Legge 296/2006) e del Me.Pa. (art. 1, comma 450 della Legge 296/2006) e qualora non sia possibile ricorrere ai predetti strumenti, potranno provvedere all’acquisto “[…] anche in deroga alle disposizioni del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50”.
Le scuole possono poi stipulare appositi accordi di rete, anche attraverso l’ampliamento di reti già esistenti, per l’utilizzo ottimale delle dotazioni per la didattica a distanza.
Il Ministero auspica che in questa occasione le scuole si attivino per lo scambio di esperienze e buone pratiche e per l’utilizzo e l’acquisto condiviso di dispositivi e di strumenti digitali per la didattica a distanza.
Va ricordato che il decreto Cura Italia deve essere convertito in legge e non si esclude che nel corso dell’iter parlamentare vengano approvate modifiche più o meno significative.
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