L’eccezionale quantità di risorse che sono arrivate e continuano ad arrivare nelle scuole per il la messa in atto delle diverse azioni previste dal PNRR rischia di non dare i risultati attesi e sperati: è quanto si deduce dalla lettura di un interessante report della Cisl Scuola che nei giorni scorsi ha svolto un sondaggio al quale hanno risposto 300 dirigenti scolastici.
Il titolo del report (“I tanti perché di un disagio diffuso, alcuni possibili rimedi“) è già di per sé significativo degli esiti del sondaggio mette in evidenza il malessere delle scuole ma si concentra anche su soluzioni costruttive.
I dirigenti evidenziano una percezione diffusa di mancanza di autonomia scolastica, con azioni spesso distanti dalle esigenze delle scuole e dei territori.
“Le osservazioni ricorrenti – sottolinea il sindacato di Ivana Barbacci – si caratterizzano per una estrema convergenza nelle risposte. Le indicazioni fornite si concentrano su direttrici fondamentali: tempi molto, troppo ristretti; carenza nell’organico del personale amministrativo e necessità di una robusta formazione del personale per affrontare la straordinarietà degli impegni cui le istituzioni scolastiche sono chiamate, sia per l’entità dei finanziamenti sia per la notevole quantità degli adempimenti richiesti; scarsa funzionalità delle piattaforme informatiche e necessità di semplificazione; complessità relative alla gestione dei fondi; scarsa efficienza del supporto offerto alle istituzioni scolastiche”.
Gli interventi richiesti includono scadenze più distese, stabilizzazione del personale dedicato al PNRR, formazione centralizzata, semplificazione delle procedure e maggiore chiarezza nel supporto fornito alle scuole. Le difficoltà nella gestione dei fondi portano a ritardi nei pagamenti e incertezze finanziarie, mentre le risposte dello sportello di assistenza sono spesso percepite come insufficienti.
Il report conclude sottolineando la necessità di interventi organizzativi e maggiore fluidità gestionale. Si evidenzia la mancanza di una valutazione preliminare dell’impatto delle azioni proposte e la necessità di coordinamento tra il Ministero e le scuole. Inoltre, si segnala la mancanza di indicazioni chiare riguardo all’inquadramento delle attività dei dirigenti scolastici, causando interpretazioni difformi a livello nazionale.