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Fondi PNRR per la scuola: vanno a rilento gli impegni di spesa, ma il Ministero chiarisce

Aumentano le polemiche sui fondi del PNRR destinati alla scuola; l’opposizione rimprovera al Governo l’incapacità di impegnare e spendere le ingenti risorse disponibili e anche la Corte dei Conti manifesta perplessità sulla tempistica.

Secondo quanto riporta l’Ansa il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, in relazione a quanto rilevato dalla Corte dei Conti sui profili temporali di spesa del PNRR, rileva che “nel corso del 2021-2022 le spese sostenute sono riferite principalmente alle rendicontazioni di progetti in essere, quindi precedenti alla nascita del Piano, e inseriti nel Pnrr. In particolare alle misure automatiche di incentivazione fiscale, quali il superbonus e il credito di imposta 4.0”
“Per quanto riguarda le spese del 2023 – si legge ancora nella nota del Ministro – l’effettiva rendicontazione è subordinata all’avvio dei lavori dei circa 110 miliardi di opere pubbliche che, secondo i cronoprogrammi del Pnrr, inizierà nel corso del 2023. Pertanto solo dopo l’avvio dei lavori sarà possibile rendicontare gli stati di avanzamento e quindi si verificherà un conseguente aumento della spesa effettivamente sostenuta”.

Piero De Luca, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera e capogruppo Pd in commissione Politiche Ue, interviene: “Il ministro Fitto pensi a lavorare invece di attaccare chi sta semplicemente facendo il proprio dovere rilevando i dati di spesa e avanzamento dei progetti. La Corte dei Conti ha semplicemente rilevato che nel 2023 è stato speso solo 1 miliardo del Pnrr su 32 disponibili, confermando i gravi rallentamenti che stiamo denunciando da mesi come Pd. Il Ministro Fitto che fa? Invece di intensificare il lavoro pensa bene di attaccare chi sta semplicemente facendo il proprio dovere, rilevando in modo asettico e tecnico i dati di spesa e avanzamento dei progetti. La colpa non è di chi rileva i ritardi ma di chi questi ritardi li sta producendo per investimenti decisivi in asili, scuole, sanità e ambiente, causando danni enormi al Paese”.

Un chiarimento arriva in serata da Ministero dell’Istruzione e del Merito che, in un proprio comunicato, precisa: “I dati pubblicati non tengono conto delle disposizioni di pagamento di fine aprile e maggio 2023, perché non ancora registrate sul sistema e non tengono, inoltre, conto dei pagamenti effettuati sui progetti in essere del PNRR, e quindi sul bilancio dello Stato, che, per il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ammontano a circa 6 miliardi di euro”.
“La Missione 4 – aggiunge il Ministero – ricomprende sia Istruzione sia Ricerca per un totale di 30,87 miliardi, di cui 17,56 miliardi gestiti dal Mim. Nel periodo novembre – dicembre 2022 sono stati pagati, su sei linee di finanziamento, 1.026.694.871,35 euro. Per il periodo gennaio – dicembre 2023 per tutti gli investimenti Mim le previsioni di spesa sono 2,8 miliardi di euro, e la somma a oggi erogata (gennaio – maggio 2023) è pari a 1.425.809.828,60, comprendendo sia progetti in essere sia progetti nuovi”.

Reginaldo Palermo

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