Arriva dalla Sardegna la notizia di una nuova decisione giudiziaria sulle modalità di gestione del fondo di istituto.
Lo rendono noto i Cobas Sardegna unitamente ad altri sindacati (Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Gilda) che già un anno fa avevano aperto un contenzioso con due istituti scolastici della regione.
“Già da diversi anni – scrivono i sindacati nel loro comunicato – molti dirigenti scolastici si rifiutano di fornire alle organizzazioni sindacali e alle RSU d’istituto l’informazione successiva analitica sulle retribuzioni del Fondo Integrativo d’Istituto (FIS) per le attività aggiuntive di docenti e Ata e le retribuzioni del cosiddetto bonus docenti, assumendo che in tal modo si violino le norme sulla privacy”.
“Parimenti – proseguono i sindacati – dopo la legge n. 107/2015 taluni dirigenti scolastici si sono arrogate/i il diritto di poter nominare e retribuire dal FIS, fino al 10% di docenti loro collaboratori mentre il Contratto Scuola prevede che i DS possano nominare e retribuire solo due docenti collaboratori. Nel caso in cui si ritenesse di dover nominarne di ulteriori il contratto prescrive la delibera nominale del collegio dei docenti”.
A partire dall’agosto del 2019, il contenzioso, aperto da tempo, si è trasferito nelle aule del tribunale di Cagliari ed è arrivato a conclusione nelle ultime settimane.
Nella causa contro l’Ipsar “Gramsci” di Monserrato il Giudice del lavoro si è pronunciato a favore dei ricorrenti in merito alla richiesta di informazione sul FIS e alla retribuzione di più di non più di due collaboratori.
Nell’altro caso, che vedeva coinvolto il Circolo Didattico di Assemini 2 il Tribunale ha imposto alla dirigente l’obbligo di fornire alle rappresentanze sindacali l’integrale informazione successiva, analitica e completa, sul pagamento del FIS di Docenti e Ata e del cosiddetto bonus premiale.
“L’ordinanza in oggetto – sottolineano i sindacati – sconfigge integralmente la linea adottata dall’Associazione Nazionale Presidi (ANP) che ha sempre sostenuto che le/i Dirigenti Scolastici non dovessero fornire l’informazione richiesta sui pagamenti delle attività aggiuntive (su FIS e Bonus), e che potessero nominare e retribuire, a proprio piacimento, i docenti collaboratori fino al 10% dell’organico d’Istituto”.
“Auspichiamo – concludono – che sulle materie in oggetto non si debba più ricorrere ai Tribunali del Lavoro ma si instaurino invece, proficue, serene e costruttive relazioni sindacali tra le parti”.
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