Una delle componenti del mancato successo formativo degli studenti e dei modesti risultati nelle prove Invalsi è riferibile ad un utilizzo sbagliato del fondo di Istituto.
Dal rapporto Invalsi del 5 luglio 2018 in cui si è esaminata la presentazione delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti per l’anno scolastico 2017-2018, è risultato che in regioni come la Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna più della metà degli studenti sono ad un livello inferiore a quello richiesto dalle indicazioni nazionali.
In particolare in Calabria uno studente su due non conosce bene l’italiano, ma anche i livelli di preparazione della matematica sono preoccupanti. Il problema è particolarmente accentuato in matematica; in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna oltre il 75% degli studenti ottiene risultati più bassi della media nazionale. È utile sapere che anche al sud ci sono scuole virtuose che producono risultati anche superiori alla media nazionale.
Pensare che l’arretratezza socio-economica del sud contribuisca, come fattore principale, alla differenza tra i risultati ottenuti dagli studenti del sud con quelli del nord, è una lettura superficiale che non giustificherebbe il fatto che in scuole dello stesso territorio calabrese ci sono dati molto differenti, ovvero esistono scuole di eccellenza i cui studenti ottengono livelli di molto superiori a quelli richiesti dalle indicazioni nazionali.
Allora il problema di tali differenze potrebbe collocarsi principalmente all’interno delle scuole e in particolare potrebbe consistere nel modo di organizzazione del lavoro e dell’uso dissennato del fondo di Istituto.
A tale proposito molti docenti che operano al sud si lamentano che nelle loro scuole si utilizza in malo modo il fondo di Istituto e anche il bonus premiale dato ad alcuni docenti viene assegnato senza tenere conto dei risultati ottenuti con i propri studenti.
Esistono dirigenti scolastici che si nominano degli Staff di direzione che desiderano e li pagano con il fondo di Istituto per migliaia e migliaia di euro. Altri dirigenti nominano addirittura tre collaboratori del Preside pur non essendocene necessità e poi li pagano due volte con il fondo di Istituto e con il bonus del merito.
Molto spesso il cattivo utilizzo dei fondi di Istituto determina, inevitabilmente, anche un livello molto basso degli apprendimenti degli studenti che si evidenziano nel rapporto Invalsi del 2018.
Sarebbe quanto mai opportuno che la Corte dei Conti intervenisse contro quei dirigenti scolastici che utilizzano il fondo di Istituto fuori dalle leggi e dai contratti collettivi nazionali e, in caso di rilevazione negativa degli apprendimenti dei ragazzi, li condannasse a rifondere le spese mal gestite. Stessa cosa dovrebbe valere per quelle RSU che non denunciano alcune storture della gestione dei fondi di Istituto oggetto di contrattazione.
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