Avevamo già anticipato che oggi, 26 settembre, si sarebbe svolto un incontro per la sottoscrizione dell’ipotesi di CCNI sul Fondo per il Miglioramento dell’offerta formativa e per l’avvio della contrattazione sulle economie degli esercizi 2022 e 2023.
Le risorse disponibili ammontano complessivamente a 847.360.000 euro, con un incremento di circa 46,5 milioni rispetto all’anno precedente.
Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) riflette le modifiche introdotte dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2019/21, che ha riportato sotto la contrattazione diverse questioni in precedenza regolate tramite decreto, introducendo nuovi compensi e indennità per il personale scolastico.
Tra le novità principali, riassunte dalla FLC CGIL:
L’importo del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Fmof) per ogni scuola sarà comunicato a breve.
Durante l’incontro, è stato avviato un confronto per la distribuzione delle economie degli anni precedenti, pari a circa 31 milioni di euro. Le risorse saranno destinate principalmente a:
Il Ministero ha inoltre assunto l’impegno di supportare l’applicazione del CCNI tramite FAQ condivise con le parti firmatarie, per agevolare il lavoro nelle scuole e delle RSU.
“Il contratto innova in modo significativo rispetto al precedente, – dichiara la CISL Scuola – in quanto provvede a disciplinare i nuovi istituti contrattuali previsti dal CCNL 2019/21. Le scuole potranno, per esempio, retribuire con il proprio FIS le ore di formazione del personale docente qualora eccedano le 80 ore per attività connesse all’insegnamento; potranno inoltre contrattare i criteri in base ai quali retribuire la continuità didattica dei docenti, disporre di importi incrementati per gli incarichi specifici, destinati in particolare ai collaboratori scolastici, erogare la prevista indennità di disagio agli assistenti tecnici del primo ciclo. Aumenta anche la disponibilità di risorse per retribuire l’indennità di parte variabile di funzionari ed elevate qualificazioni con incarico di Dsga“.
La federazione Gilda-Unams ha fatto sapere di non aver sottoscritto il CCNI FMOF.
“Nello specifico – fa presente il Sindacato firmatario dell’ultimo CCNL – si era fatta richiesta di suddividere il FIS a monte tra docenti e ATA; che le risorse fossero prioritariamente orientate alle attività didattiche, come recita l’art. 88 del CCNL 2006/2009 ancora in vigore; che si aumentassero le risorse per le ore eccedenti del primo ciclo, senza decurtare quelle a disposizione del secondo ciclo; che si aumentassero le risorse per i corsi di recupero e/o di potenziamento“.
Altro motivo che ha portato la Gilda a non sottoscrivere l’ipotesi riguarda l’esiguità degli incrementi del Fondo: “l’aumento delle risorse del FMOF è inferiore al 5% quando il CCNL ha previsto aumenti del 10%, dunque un numero consistente di personale presterà la sua opera senza una retribuzione adeguata o, nel peggiore dei casi, con una retribuzione forfettaria“.
TESTO CCNI
DICHIARAZIONE A VERBALE
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