Pensionamento e previdenza

Fondo Pensione Espero, si potrà aderire anche con il silenzio-assenso

Potrebbero cambiare le modalità di adesione al Fondo di previdenza complementare Espero.

E’ stata infatti sottoscritta all’ARAN, il 31 maggio scorso, l’Ipotesi di accordo sulla regolamentazione inerente alle modalità di espressione della volontà di adesione al Fondo pensione Espero, anche mediante forme di silenzio-assenso, ed alla relativa disciplina di recesso del lavoratore.

Nell’accordo si legge:

L’adesione al “Fondo” avviene:

a) mediante una esplicita manifestazione di volontà dell’aderente, anche mediante sito web, nelle forme, con le modalità e con le garanzie di informazione e trasparenza disciplinate dai regolamenti e dalle direttive di cui al comma 1;

b) mediante silenzio-assenso, con le modalità indicate dal successivo art. 4, nel rispetto delle direttive Covip.

Per quanto riguarda, in particolare, la seconda modalità, l’accordo spiega che “all’atto della firma del contratto individuale di “assunzione”, l’amministrazione fornisce al lavoratore una informativa sulle modalità di adesione al “Fondo” disciplinate dal presente accordo, con specifico ed espresso riferimento all’adesione mediante silenzio-assenso di cui al presente articolo ed al relativo termine, decorso il quale ha luogo l’iscrizione“.

Nei nove mesi successivi alla data di “assunzione”, il lavoratore può comunicare all’amministrazione la propria volontà di non aderire ovvero può iscriversi al “Fondo”, con le modalità previste, manifestando espressamente la propria volontà di adesione.

Entro il decimo del mese, le amministrazioni comunicano al “Fondo” i nominativi dei lavoratori iscritti con la modalità del silenzio-assenso, per effetto della scadenza del termine dei nove mesi ivi previsto, avvenuta nel corso del mese precedente.

L’accordo si applica al personale assunto dopo il 1° gennaio 2019.

Ovviamente l’accordo è stato sottoscritto nella forma di Ipotesi e sarà efficace solo dopo il completamento dell’iter dei controlli previsto per i contratti collettivi di lavoro sottoscritti dall’Aran.

Lara La Gatta

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