Sul Corriere della Sera, nella sezione dedicata alle “Lettere al direttore”, c’è spazio per la riflessione di un docente, Giovanni Sandini: “Ci sono ancora insegnanti che fanno questo lavoro con passione, che a volte si sostituiscono ai genitori nell’educazione dei loro figli, che a volte lavorano anche durante le festività, che a volte vorrebbero terminare un argomento e sono dispiaciuti se sentono la campanella suonare. In un consiglio di classe composto da 12-13 docenti può succedere di trovare qualche collega poco adatto a questa professione, che non sa relazionarsi né con i colleghi né con gli alunni, ma la maggioranza che ho conosciuto in questi 40 anni di insegnamento è composta da colleghi bravi”.
La risposta del direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, è netta: “Gli insegnanti sono pagati decisamente poco e spesso bistrattati, oltre che dalla politica, anche da genitori che non ne rispettano il ruolo. Allo stesso tempo sono troppi, gli organici vengono gonfiati spesso per motivi elettorali e in materie in cui non servono. Ogni governo ha la sua bella riforma della scuola che inevitabilmente crea più problemi che soluzioni. Dobbiamo riflettere su quanto poco pensiamo ormai al futuro del Paese e dei nostri figli, altrimenti ogni sforzo dovrebbe essere indirizzato a migliorare il sistema d’istruzione, a renderlo competitivo a livello internazionale. Pagare bene gli insegnanti bravi e mettere fuori i fannulloni (anche quelli ci sono e sono tollerati in nome della pace sindacale) sarebbe già un primo passo. Quando dobbiamo scegliere una scuola la prima cosa che facciamo è informarci su dove sia possibile trovare i professori migliori. E allora premiamoli e mettiamoli in condizione di svolgere al meglio il loro compito”.
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