Non si tratta di fare buona informazione, ma di provare a fare buona formazione, perché in gioco c’è il futuro. Un futuro che possiamo iniziare a immaginare e costruire ripartendo dalla scuola.
Il Sole 24 Ore torna sul delicato tema della informazione che è il pilastro su cui si regge la democrazia e quindi sul tema del giornalismo in classe che è una vera e propria sfida per anime coraggiose che vale la pena accettare, perché (in)formare i ragazzi significa seminare oggi le giuste domande, nella speranza di veder crescere una generazione più consapevole e giusta.
Lo scenario dell’informazione, scrive Il Sole, è cambiato: negli ultimi anni sono state percorse nuove strade, anche e soprattutto nel tentativo di agganciare un pubblico di giovani lettori e conquistarne la fiducia.
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Avvicinare i giovani alla giusta informazione – quella fatta di fonti e ricerca – e nutrire il loro senso critico, è possibile solo se siamo disposti a lavorare con loro, incontrandoli in aula e sistemandoci al loro fianco, mettendo a disposizione competenze e tempo.
Vale la regola del bravo maestro, della guida capace di trasmettere passione. Solo così, ciò che accade nel mondo diventerà anche affar loro. Solo così, i ragazzi cominceranno a sentire l’esigenza di alzare gli occhi e spingere lo sguardo più in là, superando i confini del loro giardino, del loro quartiere e, infine, della loro città.
Per fare questo è necessario ripartire dalla scuola, da progetti coinvolgenti che prevedano la partecipazione attiva di studenti-reporter. È necessario lavorare per dar vita a una rete educativa formata da giornalisti motivati e insegnanti innovatori