Tra le 3 priorità indicate dalla legge 92/19 sulla Educazione Civica, che pone l’obbligo di sperimentare attività laboratoriali trasversali e di didattica attiva è di forte attualità l’Educazione alla cittadinanza digitale (VAI AL CORSO), competenza chiave anche a livello europeo, per diversi ordini di motivi:
Quindi nella legge 92/19 sulla introduzione della educazione civica dal 2020 si indica nelle competenze digitali un vasto campo di azione (art 5.2) in relazione alla cittadinanza.
Su questi argomenti il corso Formare alla cittadinanza digitale, di Rodolfo Marchisio, in programma dall’8 aprile.
Nel corso si approfondiranno le questioni relative alla formazione di cittadinanza digitale tenendo conto della norma e della situazione in cui si trova ad operare la scuola nell’a.s. 20/21, perché sia un’attività non solo possibile, ma utile da inserire nei curricola di classe. Partiremo da una lettura critica dell’art 5 della legge, esemplificata ed alternata punto per punto da osservazioni, video, mappe, idee, buone pratiche.
Le riflessioni e le proposte di lavoro sono possibili sia in DaD che in classe. L’obiettivo è offrire una panoramica di idee, di didattiche traversali e attive ai vari ordini di scuola. Ma anche spunti di riflessione utili. Alla fine del percorso i ragazzi, preso atto di che cosa è la rete oggi, delle sue potenzialità, ma anche del potere che ha su di loro, dovranno sapere: “Cosa succede sulla loro pelle in rete” MI 2018 In che mondo web vivo? Come funziona la rete e perché? Quali sono le conseguenze su di me e sulla società. Quali opportunità mi offre il web come cittadino?”
Specie nel momento della crisi.
Dalle decine di progetti sinora seguiti dei 4 ordini di scuola prevalgono (in rapporto di 3 su 4) le prime due, specie nella secondaria di 2° grado a conferma che noi vogliamo usare il digitale ma non vogliamo interrogarci su di esso e farne tema di approfondimenti e studio. Basta che funzioni! Senza domandarci come funziona e perché, come facciamo con lo smartphone e i social da tempo.
Un po’ più aperti alla ricerca in territori nuovi la scuola della infanzia, primaria e secondaria di 1° grado.
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