Sono più di 60mila (ma forse persino 70mila) i docenti delle scuole di ogni ordine e grado che quest’anno dovranno portare a termine l’anno di prova per essere confermati definitivamente come insegnanti di ruolo (o assunti a tempo indeterminato come ora si dice).
Si tratta di un numero di docenti eccezionalmente alto, come mai si era avuto in passato. L’operazione è complessa perché tutti questi docenti dovranno frequentare un apposito corso di formazione, ed è per questo che si potrà facilmente andare oltre il tetto delle 70mila unità: infatti nel 2000-2001 molti precari vennero assunti in ruolo ad anno scolastico inoltrato e non poterono frequentare alcun corso.
Organizzare attività di formazione per così tanti docenti non sarà facile e,in questa circostanza, il Ministero sarà forse costretto a ricorrere a forme diverse che facciano magari uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Nei prossimi giorni il Ministero dovrebbe rendere noto il piano di formazione per i docenti dell’anno di prova, ma c’è da credere che le tecniche della formazione a distanza svolgeranno un ruolo decisivo.
D’altronde anche per la formazione dei docenti "funzione-obiettivo" la BDP era stata a suo tempo incaricata di mettere a punto moduli specifici e non sarebbe così strano se, anche in questa circostanza, fornisse la propria consulenza per un progetto altrettanto complesso.
Secondo alcune indiscrezioni è anche possibile che alle scuole (se non addirittura ai singoli docenti) vengano concesse in uso attrezzature informatiche (computer portatili, software, periferiche di base) per la fruizione delle attività formative erogate a livello centralizzato.
Potrebbe essere una occasione per evitare che – come spesso accade – le spese per la formazione non producano specifici investimenti.
In questo caso, invece, il denaro speso per formare le nuove leve di docenti potrebbe servire, almeno in parte, per incrementare le dotazioni didattiche delle scuole.