Sempre più lavoratori usufruirebbero della formazione continua, finalizzata all`aggiornamento professionale o all`acquisizione di nuove competenze: gli occupati che nell`arco di un anno hanno avuto l`opportunità di partecipare ad almeno un`attività di formazione collegata al proprio lavoro sono stati il 42,8% nel 2008, con un aumento di oltre 10 punti percentuali rispetto al 2004 (32,7%). A sostenerlo è l’Isfol, l’istituto per lo sviluppo della formazione professionale, che sull’argomento ha svolto un’indagine approfondita.
Certo, l’accesso all’aggiornamento non è affatto uniforme. I tassi di partecipazione sono in media più alti nel terziario, dove il 46,5% degli occupati partecipa alle attività formative (contro il dato medio del 42,8%). Inoltre, a percentuali molto basse di partecipazione alle attività formative fra i lavoratori in possesso di scuola dell`obbligo (28,6%) si contrappongono tassi molto elevati in corrispondenza dei laureati (69,8%).
Non solo, tra i dipendenti pubblici, quelli privati e i lavoratori autonomi le differenze rimangono ancora molto accentuate: 58,3% per i dipendenti pubblici; 39,5% per quelli delle imprese private; e 36,3% per i lavoratori autonomi. E riemergono i divari di genere a sfavore della componente femminile: nel 2008 il gap formativo è negativo per le donne di quasi 4 punti percentuali (-3,8%). La partecipazione alle attività formative dei lavoratori resta a favore della componente femminile tra i soli dipendenti pubblici (+5,9% nel 2008).
Aggiornarsi, inoltre, è sinonimo di giovane età. Anche se la tendenza a concentrare la formazione sulle fasce giovanili interessa tutti i lavoratori, in particolare gli autonomi (45,2% dei formati nella fascia d`età fino a 34 anni, contro una media del 36,3%) e i dipendenti privati (41,3% contro una media di categoria del 39,5%).
Non solo, tra i dipendenti pubblici, quelli privati e i lavoratori autonomi le differenze rimangono ancora molto accentuate: 58,3% per i dipendenti pubblici; 39,5% per quelli delle imprese private; e 36,3% per i lavoratori autonomi. E riemergono i divari di genere a sfavore della componente femminile: nel 2008 il gap formativo è negativo per le donne di quasi 4 punti percentuali (-3,8%). La partecipazione alle attività formative dei lavoratori resta a favore della componente femminile tra i soli dipendenti pubblici (+5,9% nel 2008).
Aggiornarsi, inoltre, è sinonimo di giovane età. Anche se la tendenza a concentrare la formazione sulle fasce giovanili interessa tutti i lavoratori, in particolare gli autonomi (45,2% dei formati nella fascia d`età fino a 34 anni, contro una media del 36,3%) e i dipendenti privati (41,3% contro una media di categoria del 39,5%).
Dal rapporto Isfol emerge poi che cresce il ruolo dei fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua: vi aderiscono il 42% delle imprese che coinvolgono il 59% dei lavoratori. I fondi hanno finanziato attività di formazione per un ammontare di 440milioni di euro nel 2008, per il 38% proveniente dalle imprese.