Il blocco del progetto di formazione sulle competenze dei tutorship d’aula è stato comunicato dal Ministero con una stringatissima nota in cui si parla di non meglio precisati “sopraggiunti motivi tecnici e organizzativi”. In realtà la questione potrebbe essere assai più complessa di quanto il Ministero stesso non la voglia far apparire. Non a caso, non appena il progetto era stato reso noto dal Ministero, tutte le organizzazioni sindacali del comparto erano insorte chiedendo anche un incontro urgente per i chiarimenti del caso. Il fatto è che la vicenda si intreccia con i problemi derivanti dalla applicazione del decreto Brunetta in materia di contrattazione integrativa. La questione della formazione del personale era già emersa un po’ di mesi addietro quando, in occasione della sottoscrizione del contratto integrativo sulla formazione dei dirigenti scolastici, la Ragioneria dello Stato e il Dipartimento della Funzione Pubblica avevano messo in evidenza che la materia non è più oggetto di contrattazione ma, tutt’al più, di informazione preventiva. Fin dall’8 marzo tutti e 5 i sindacati del comparto (Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals e FGU-Gilda) avevano scritto al Ministro lamentando “la mancanza di corrette relazioni sindacali per quanta concerne la formazione del personale scolastico”. “Infatti – scrivevano i sindacati – oltre a non essere state avviate le procedure per la contrattazione integrativa sulla formazione del personale docente e Ata per l’anno scolastico 2011/2012, non è stata data alcuna informazione preventiva sulle iniziative di formazione avviate dal MIUR, quali, a titolo esemplificativo, il Piano di formazione per lo sviluppo delle competenze linguistico-comunicative e metodologico-didattiche dei docenti di scuola primaria e il corso per Docenti tutor”. In merito a questa ultima iniziativa i sindacati avevano espresso netta contrarietà sia rispetto alle finalità sia rispetto alle modalità di gestione ed organizzazione del corso stesso considerate persino “lesive del contratto collettivo nazionale per quanto attiene il profilo professionale e la funzione docente”. E’ probabile dunque che il Ministero abbia deciso di sospendere l’iniziativa proprio in attesa di chiarire meglio l’intera materia. Appare tuttavia improbabile, a questo punto, che la Funzione Pubblica torni sulle proprie decisioni anche se, sulla applicazione delle norme del decreto Brunetta, qualunque colpo di scena è possibile.
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