La piattaforma Sofia destinata alla formazione docenti sta ricevendo grande consenso, tanto da contare già, in meno di 3 mesi 200mila insegnanti, circa il 20% del totale. Di questi numeri bisogna anche estrapolare che 120mila di questi sono iscritti a157.415 percorsi formativi.
Come riporta il dg per il Personale scolastico del Miur, Maria Maddalena Novelli, su Il Sole 24 Ore, “quasi il 30% si è iscritto a moduli inerenti la didattica per competenze. Il 16% ha puntato su innovazione e digitale, il 4,7% sull’alternanza scuola-lavoro; un dato basso, certo, quest’ultimo, ma che si può spiegare con il campione di docenti analizzato, la stragrande maggioranza insegnanti del primo ciclo”.
Inoltre, sembra che gli insegnanti stiano scegliendo di puntare per la loro formazione anche sulle metodologie didattiche e l’inclusione scolastica e sociale.
Non decollano invece i moduli di educazione alla cultura economica (scelte dall’1,3% del campione), metodologie e attività laboratoriali (0,7%); cittadinanza attiva e legalità (0,5%), bisogni individuali e sociali dello studente (0,4%).
Anche in questo caso, la motivazione può essere rintracciata alla maggiore partecipazione dei docenti del primo ciclo, interessati di meno a tali tematiche.
In base ad un questionario di 27 domande standardizzato per tutti i percorsi formativi presenti su SOFIA, il 72% dei docenti si dice essere soddisfatto dello strumento. Stiamo parlando di corsi che hanno una durata di 20 ore, in cui ogni docente ha un costo di 60 euro (si scende a 47 euro, standard, per i neo-assunti) e dove la spesa per un percorso si è attestata a 2.500 euro.
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