Il decreto legge 36 del 30 aprile affronta in modo sistematico la questione della formazione in itinere del personale docente, distinguendone due forme diverse:
- la formazione obbligatoria nell’ambito dell’orario di lavoro sul tema delle competenze digitali,
- e i percorsi permanenti triennali da svolgersi in orario aggiuntivo e ai quali si accede su base volontaria.
Quanto spetterà agli insegnanti come incentivo? Il nostro vice direttore, Reginaldo Palermo, fa delle stime sulla base dei fondi stanziati dal Governo.
Il fondo per l’incentivo alla formazione
Il decreto stanzia un apposito fondo che servirà a riconoscere ai docenti l’incentivo alla formazione: 20 milioni di euro nel 2026, 85 milioni di euro nell’anno 2027, 160 milioni di euro nell’anno 2028, 236 milioni di euro nell’anno 2029, 311 milioni di euro nell’anno 2030 e 387 milioni di euro a decorrere dall’anno 2031.
Le risorse saranno reperite utilizzando i risparmi derivanti dalla diminuzione degli organici prevista dalla denatalità (9.600 posti in meno a partire dall’anno scolastico 2026/27).
La stima
In maniera approssimativa – ci spiega il vice direttore Palermo – se considerassimo una media di circa 350 milioni di euro destinati alla formazione e un 40% di personale docente destinato a tale formazione (ricordiamo che è lo stesso DL 36 che stabilisce il massimale del 40% di docenti di ruolo che potranno accedere all’incentivo), questi 350 mila docenti circa potrebbero ricevere qualcosa come 1000 euro a conclusione del percorso formativo.
Verifiche intermedie e finali per i percorsi formativi
Per ciascun percorso di formazione il decreto prevede un sistema di valutazione da attivare mediante verifiche intermedie annuali e finali effettuate dal comitato per la valutazione che, per questo scopo, dovrà essere integrato con un dirigente tecnico o con un dirigente scolastico di un’altra istituzione scolastica.
Per esprimere il proprio il giudizio il comitato di valutazione dovrà tenere conto anche della effettiva ricaduta didattica delle attività formative e potrà utilizzare anche colloqui mirati con i docenti che richiedono di essere valutati.
Come dicevamo, solamente il 40% del personale docente di ruolo potrà accedere ad uno specifico incentivo salariale.
Il carico orario aggiuntivo e i criteri di incentivazione salariale saranno rimessi alla contrattazione collettiva ma il decreto chiarisce già ora che non sarà possibile adottare forme di “rotazione” nella attribuzione del “premio”.
Le tematiche dei percorsi formativi
Uno specifico allegato al decreto indica in modo analitico le tematiche che potranno essere oggetto dei percorsi formativi che prevedono 30 ore per i docenti della secondaria e 15 per gli insegnanti di infanzia e primaria:
1. approfondimento dei contenuti specifici della disciplina di insegnamento;
2. strumenti e tecniche di progettazione-partecipazione a bandi nazionali ed europei;
3. governance della scuola: teoria e pratica;
4. leadership educativa;
5. staff e figure di sistema: formazione tecnico-metodologica, socio-relazionale, strategica;
6. l’inclusione scolastica nella classe con alunni disabili;
7. continuità e strategie di orientamento formativo e lavorativo;
8. potenziamento delle competenze in ordine alla valutazione degli alunni;
9. profili applicativi del sistema nazionale di valutazione delle istituzioni scolastiche;
10. tecniche della didattica digitale.