Il ministro Lucia Azzolina ha detto che «I docenti vanno assolutamente formati. La formazione deve essere obbligatoria»; un’esigenza originata da una questione più profonda: l’adeguamento del servizio scolastico al mondo contemporaneo.
Si tratta dell’ordinaria premessa alla definizione di un sottoproblema del problema educativo. Essa consiste nell’elencazione delle prestazioni del docente finalizzate al perseguimento dei traguardi del sistema scuola.
Ne consegue che l’aggiornamento dei docenti non può e non deve essere trattato come un problema autonomo e primitivo; si colloca a valle, come primo raffinamento della questione primaria: “L’elaborazione e l’adozione degli indirizzi generali” del sistema scolastico.
Un adempimento previsto, dal 1974, eluso sistematicamente, nonostante i ricorrenti richiami normativi.
Nel 2003 al governo è stata delegata la funzione legislativa per la definizione delle norme generali dell’istruzione col vincolo di orientare i processi formativi allo “sviluppo delle capacità e delle competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche”.
Nel 2010 sono state elaborate le competenze generali per la secondaria di secondo grado: la loro elencazione è nei Regolamenti di riordino.
Nel 2015 la legge 107 ha orientato la scuola “all’innalzamento dei livelli di istruzione e delle competenze delle studentesse e degli studenti”.
Dal 2007 le scuole certificano le competenze.
Può essere utile ricordare che una competenza corrisponde al comportamento assunto da chi affronta e risolve una situazione positivamente. Possono essere generali (capacità + conoscenza) o specifiche (abilità + conoscenza).
Si trascrivono alcuni fatti, per caratterizzare la situazione.
Febbraio 2017. Seicento docenti universitari lamentavano l’incapacità di molti studenti di scrivere correttamente in italiano.
Dicembre 2017. Italia Oggi scrive che i docenti ammettono di essere impreparati a certificare le competenze.
Sono molte le lettere, che appaiono con regolare e costante frequenza in rete, che inneggiano al ritorno al passato: banalizzano e rifiutano la scelta delle competenze come bussola della progettazione didattica; trasgressione sostenuta e condivisa da moltissimi docenti che appongono il loro “like”.
In conclusione. La condizione necessaria per introdurre la formazione obbligatoria è il ricondurre la progettazione formativa, quella educativa e dell’istruzione nell’alveo istituzionale.
Enrico Maranzana
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