Fra Ministero e sindacati si è aperto in questi giorni un altro fronte di scontro: oggetto del contendere, in questo caso, è il tema della formazione del personale docente.
L’intenzione del Ministero, che il 22 dicembre ha presentato lo schema di decreto ministeriale, è quella di dare applicazione alle norme del decreto legge 36/2022 introducendo il meccanismo della “formazione incentivata” e – dicono i sindacati – ignorando del tutto sia le prerogative contrattuali sulla formazione del personale sia le competenze in merito degli organi collegiali.
Va detto che lo schema di decreto ha incassato anche il parere negativo del CSPI (sorte analoga era toccata due settimane fa al provvedimento sulla sperimentazione della filiera tecnologico-professionale ma questo non aveva impedito al Ministro di firmare ugualmente il decreto).
“Le materie che riguardano la formazione e la carriera del personale della scuola – protesta la Flc-Cgil – si regolano per contratto e quelle che attengono alla programmazione delle attività, compresa la formazione, competono agli organi collegiali”.
Il fatto è che le misure in questione rientrano previste nell’ambito del PNRR e quindi i relativi provvedimenti dovranno essere emanati entro la fine dell’anno.
“La materia – scrive in un proprio comunicato Cisl Scuola – presenta non poche criticità ed è stata oggetto di contestazioni che sono sfociate addirittura in uno sciopero, proclamato dai sindacati scuola nel maggio del 2022”.
“Il percorso di formazione incentivata prevede percorsi triennali di formazione – spiega Cisl Scuola – e dovrebbe avviarsi da quest’anno scolastico per il personale docente, ma appare evidente che non ci sono le condizioni per l’avvio formale dei percorsi”.
I sindacati del comparto chiedono che si rispetti la previsione della DL 36/2022 secondo cui vanno definiti mediante contrattazione collettiva sia gli aspetti retributivi, sia i criteri del sistema di incentivazione sia la definizione del numero di ore aggiuntivo rispetto alla formazione continua.
Secondo la FLC CGIL il decreto va ritirato immediatamente e subordinato all’apertura delle trattative sindacali di rinnovo del Contratto per il triennio 2022-24.
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