Con il nuovo contratto collettivo nazionale, la formazione dei docenti e il tutoraggio degli studenti impegnati in alternanza scuola lavoro potrebbero diventare obbligatorie. E senza prevedere compensi aggiuntivi. Lo prevede, fanno trapelare alcuni sindacati, la bozza di testo di rinnovo contrattuale della scuola, modificata dall’Aran e consegnata l’11 gennaio ai rappresentanti dei lavoratori. Il confronto proseguirà lunedì 15, con i sindacalisti presenti al tavolo che hanno comunque già messo le mani avanti: la doppia novità necessita non pochi approfondimenti.
“Il nostro interlocutore – dice l’Usb Scuola rivolgendosi alla parte pubblica – è sordo o, peggio ancora, sembra avere idee molto chiare e totalmente diverse da quelle dei lavoratori. Siamo dinanzi all’ultimo di una serie di governi proni all’ideologia neoliberista europea, pronti ad istituire un sistema coercitivo, repressivo e liberticida”.
“Lo sospettavamo da tempo – continua l’Usb Scuola -: la lettura della bozza consegnataci all’Aran ci ha tolto ogni dubbio: la formazione dei docenti e il tutoraggio degli alunni nei percorsi di Alternanza scuola/lavoro rientreranno tra gli “adempimenti individuali dovuti“. Di fatto, si tratta di un aumento delle cosiddette attività funzionali all’insegnamento, realizzato senza prevedere nemmeno uno straccio di aumento salariale”.
Per l’organizzazione sindacale, “la formazione obbligatoria, interamente basata sulla ideologia delle competenze, schiava della logica del mercato e del Capitale, e l’Alternanza scuola/lavoro, diventano, stando alle intenzioni del governo, obblighi insiti nella funzione docente”.
Dello stesso avviso è l’Anief, che affila le armi in vista della prossima elezione Rsu puntando alla rappresentatività, quindi a superare il 5%: “Pur non esplicitandolo a chiare lettere – scrive il sindacato guidato da Marcello Pacifico – quello che vuole l’amministrazione è dunque introdurre un maggior carico di impegni, delle vere e proprio mansioni innovative, a costo zero. Perché verrebbero inglobati nei servizi obbligatori, quindi probabilmente all’interno delle 40 + 40 ore funzionali all’insegnamento”.
“Tra queste funzioni innovative coatte, figurerebbe il tutoraggio degli studenti delle superiori, impegnati nelle attività di azienda scuola-lavoro e la formazione annuale. Le quali, proprio come temeva l’Anief, diverrebbero una componente di fatto aggiuntiva, senza che via sia un corrispondente incremento in busta paga, visto che dai bonus, ammesso che si possa, al massimo si otterrebbero 20 euro netti mensili”, conclude l’organizzazione autonoma.
Gli altri sindacati, ad iniziare dai Confederali, già alle prese con i noti problemi di copertura economica degli aumenti, per il momento non commentano. Durante il confronto con la parte pubblica, del resto, è buona prassi non divulgare lo stato dell’arte della trattativa sul rinnovo contrattuale.
A meno che le posizioni siano lontane. Se su formazione e tutoraggio studenti obbligatori, senza un corrispettivo in busta paga, l’Aran dovesse però insistere, si configurerebbe questa situazione. Rischiando così di far saltare quello che diversi addetti ai lavori indicavano già come un accordo praticamente pronto per essere sottoscritto.
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