La Tecnica della Scuola, in occasione dei suoi vent’anni di attività sul web, lancia l’iniziativa #scuolasocietabenecomune, un ciclo di seminari gratuiti rivolti a tutto il personale scolastico e alle famiglie, per aprire un dibattito su temi caldi della scuola di oggi.
L’hashtag #scuolasocietabenecomune, permetterà ai nostri lettori di partecipare attivamente all’iniziativa lasciando sui social opinioni, commenti ed esperienze sulle tematiche affrontate nei seminari.
Tali seminari che si svolgeranno in modalità webinar, saranno tenuti da Enrico Bottero, insegnante, Dirigente scolastico e per molti anni ricercatore presso l’Istituto Regionale di Ricerca Educativa del Piemonte (già Irrsae).
Il ciclo di incontri avrà come filo conduttore il rapporto fra scuola e società, l’educazione a tutti gli strumenti sociali, nonché fornirà alcuni spunti di riflessione su come scuola e famiglia possono interagire per raggiungere gli scopi educativi, ognuno però dalla propria prospettiva.
Il primo di questi seminari si svolgerà il 20 novembre: “Usi e abusi del digitale: rischi e potenzialità“. A seguire “Educazione alla convivenza civile“, nel mese di gennaio 2019, “Educazione e scuola: andare oltre i luoghi comuni” a marzo 2019, e infine “Fare scuola fuori della scuola” nel mese di maggio 2019.
Ecco in sintesi gli argomenti trattati durante gli incontri:
I mezzi digitali ci offrono grandi possibilità: la comunicazione al di là dello spazio, la raccolta veloce di informazioni, la costruzione di abilità. Insieme ai vantaggi ci sono però anche forti rischi. La rete, monopolizzata dai grandi network (Google, Facebook, Amazon, Apple, ecc.) è stata progettata come una potente macchina di dispersione dell’attenzione per ragioni di marketing (controllo e orientamento dei gusti, pubblicità, ecc.).
Il marketing consumistico ha un progetto contrario a quello della scuola, la quale, per favorire la costruzione del pensiero, ha bisogno di promuovere l’attenzione profonda.
La scuola non deve chiudersi in se stessa però deve far propri i nuovi media ritrovandone il ruolo positivo, cioè critico e creativo.
Educazione alla convivenza civile
La scuola è la prima società che il bambino incontra una volta uscito dallo stretto ambito familiare e comunitario. E’ lì che avviene la prima forma di educazione alla convivenza,
perché l’educazione scolastica ha lo scopo di rendere i soggetti capaci di pensare da soli per resistere ad ogni forma di manipolazione e di associarsi tra loro per definire il “bene comune”.
L’educazione civile deve coinvolgere più aspetti: costruire il vivere insieme attraverso i saperi; costruire il vivere insieme su un sentimento comune; costruire il vivere insieme sul fare insieme. Si tratta quindi di adeguare e orientare in questa direzione l’insegnamento e la vita a scuola. E’ la sfida, e l’urgenza del prossimo futuro.
L’utilizzo di slogan con cui si esaltano i metodi attivi e la libertà del ragazzo e del bambino a scuola è utile ad altri scopi, legati generalmente al marketing di “prodotti” pedagogici (scuole private “alternative”, attività formative, innovazioni pedagogiche di grande immagine).
La denuncia di questo fenomeno è l’occasione per riprendere in modo efficace i temi di fondo della pedagogia e della didattica più innovative: i metodi attivi, la motivazione, l’individualizzazione degli apprendimenti, l’educazione alla libertà e all’autonomia.
Lo scopo del seminario è aiutare l’insegnante a comprendere i “concetti chiave” per poter condurre nel modo migliore l’attività pedagogica e didattica.
L’innovazione nella scuola (programmazione, metodologia della ricerca, laboratori, cooperazione tra gli insegnanti, classi aperte, superamento dell’unità aula e dell’unità classe ecc.) ha un senso solo se accompagnata da un’estensione delle attività educative fuori della scuola.
Partendo da esperienze reali e percorsi praticabili emerge la possibilità di realizzare un sistema formativo allargato che vede collaborare soggetti diversi (scuola, enti locali, associazioni, ecc.) per garantire il diritto all’educazione come bene collettivo.
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