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Formazione musicale: conclusa la sesta edizione di LEVI campus, che ha offerto 20 borse di studio a dottorandi in musicologia

Si è conclusa la sesta edizione del LEVI campus, un ciclo di seminari gratuito tenuto da 11 docenti che ha coinvolto 20 dottorandi in discipline musicologiche provenienti da tutto il mondo, per supportare la loro formazione accademica. Il Campus è organizzato dalla Fondazione Ugo e Olga Levi, centro di ricerca che raccoglie nella sua Biblioteca Musicale Venezia una ricca raccolta di testi musicali e musicologici.

L’edizione 2023, intitolata “Corpo, Voce, Suono”, è stata un’occasione per i partecipanti di arricchire le proprie competenze. Accanto alla riflessione teorica, da sempre al centro del Campus, il programma ha previsto anche dei momenti esperienziali, con un laboratorio di danza rinascimentale e barocca a cura della musicologa e danzatrice Ilaria Sainato, e uno di canto corale a cura del prof. Massimo Privitera. Il ciclo di seminari permette ogni anno ai borsisti un contatto diretto sia con i docenti, provenienti da università e conservatori italiani e stranieri, sia con i colleghi dottorandi non solo di atenei italiani, ma anche di Stati Uniti, Germania e Irlanda.

La riflessione proposta da LEVI campus

“Il LEVI campus quest’anno ha proposto una riflessione a tutto tondo sulla componente fisica nella produzione e nella fruizione della musica, studiata in una molteplicità di repertori, dalla musica classica occidentale a quella di tradizione orale, dal jazz alla popular music – commenta Massimo Privitera, coordinatore del LEVI campus 2023 e professore all’Università di Palermo -. Un seminario introduttivo affronta la voce dal punto di vista della psicanalisi, e negli incontri successivi vengono affrontati i concetti di virilità, effeminatezza e lascivia nella musica del Cinquecento e Seicento, la labilità dei confini tra le voci nell’opera del Settecento e dell’Ottocento, la fusione di voce e orchestra in Mahler, l’estetica del canto polivocale tradizionale in Sardegna, la centralità del corpo nella musica afroamericana, fino all’Auto-Tune, una prassi della popular music che è ormai diventata un’estetica diffusa e condivisa”.

Il network

Ai partecipanti del Campus viene inoltre offerta la possibilità di entrare nella rete degli Alumni, un gruppo attualmente composto da 56 studenti. I membri del network organizzano ogni anno incontri online con professori e ricercatori per affrontare diverse tematiche relative alla musicologia, oltre a un convegno annuale in cui presentano le proprie ricerche, raccolte poi in una collana editoriale dedicata che permette loro di farsi conoscere nel panorama accademico, e infine possono far parte dei gruppi di ricerca della Fondazione Levi. Tutto questo consente agli Alumni non solo di fare esperienza, ma anche di creare la propria rete di conoscenze, confrontandosi con colleghi e docenti.

Redazione

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