Il Governo mette a disposizione un vero e proprio “tesoretto” per lo sviluppo della scuola digitale: servirà a migliorare le competenze frammentate dei docenti.
Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, durante il convegno, svolto il 7 ottobre, organizzato da Ernest&Young -Accelerare x competere x crescere.
“Le risorse per la formazione digitale messe in campo dal governo, considerando le varie misure prese, arrivano tranquillamente a 1,5 miliardi di euro”, ha detto il ministro.
Si è parlato di Industria 4.0, Cybersecurity e di digitale, nella prima giornata del convegno. Proprio mettendo insieme i fondi destinati a queste priorità, cioè il miliardo per la scuola digitale e anche i fondi di Industria 4.0 oltre quelli già previsti per la formazione degli insegnanti si arriverà ad avere a disposizione circa 1,5 miliardi di euro.
“Una consistente iniezione di risorse” ha precisato inoltre Giannini, sottolineando che “un’iniezione robusta mirata e finalizzata a obiettivi precisi è urgente e necessaria”, dal momento che il 57% degli italiani adulti, cioè dai 17 anni, non ha competenze di base digitali e un terzo degli italiani non usa Internet sistematicamente e quindi è escluso dalle informazioni e dai dati”. E’ necessario quindi un cambiamento del “paradigma educativo”.
Per questo il piano triennale lanciato dal MIUR, prevede che la formazione degli insegnanti in servizio diventi obbligatoria e permanente, così come previsto anche dalla legge Buona scuola.
Ricordiamo che le nove priorità tematiche individuate dal Ministero sono: digitale, lingue e inclusione, l’alternanza scuola lavoro, l’autonomia didattica, la prevenzione del disagio giovanile, la valutazione, l’innovazione e le competenze di cittadinanza .
“Con la Buona scuola investiamo nel nostro capitale umano. Fino ad oggi i docenti sono stati destinatari di azioni di formazione frammentate, senza priorità nazionali di riferimento“, ha sottolineato il ministro Giannini.
Con il piano formativo, presentato lunedì scorso a Viale Trastevere e illustrato alla Tecnica della Scuola direttamente dal ministro,ciascun docente sarà inserito quindi in un percorso di miglioramento che riguarderà tutto l’arco delle sua vita professionale, avendo la possibilità di crearsi un “portfolio personale” che diventerà una sorta di Curriculum professionale che racconterà la storia formativa del docente stesso.
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