“Ancora troppi docenti applicano il vecchio modello di insegnamento: io sto in cattedra, spiego e voi ascoltate”.
Ecco perché, a partire da dicembre, gradualmente, “tutti i 750 mila insegnanti torneranno sui banchi di scuola”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, in un’intervista alla rivista “Gente”, parlando dei motivi che hanno portato Miur e Governo a realizzare il corposo piano nazionale di formazione obbligatoria, presentato lunedì scorso a Viale Trastevere e illustrato alla Tecnica della Scuola direttamente dal ministro.
Il responsabile del Miur ritiene che “gli studenti di oggi, nati tra computer e smartphone, non si accontentano più”.
Questo significa che “i professori dovranno allora partecipare ai corsi di formazione che si terranno in ogni istituto e approfondire indispensabili temi e materie come il digitale e la lingua inglese“.
Ricordiamo che il piano prevede un investimento di 325 milioni di euro per la formazione in servizio degli insegnanti, che diventa obbligatoria e permanente come previsto dalla legge Buona Scuola. A queste risorse si aggiungono gli 1,1 miliardi della Carta del docente, per un totale di 1,4 miliardi stanziati nel periodo 2016/2019 per l’aggiornamento e lo sviluppo professionale del corpo insegnante. Saranno coinvolti nel Piano di formazione tutti i docenti di ruolo, per un totale di circa 750.000, e sono previste azioni formative per tutto il personale scolastico.
Saranno nove le priorità tematiche: dal digitale, alle lingue, dall’alternanza scuola lavoro all’inclusione, alla prevenzione del disagio giovanile, all’autonomia didattica.
L’intervista completa del ministro a “Gente”, sarà disponibile in edicola a partire da sabato 8 ottobre.
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