Con la formazione obbligatoria, ogni docente avrà un proprio Piano formativo individuale che entrerà a far parte di un portfolio digitale.
Il portfolio conterrà la storia formativa e professionale dell’insegnante. Con i bisogni di formazione individuale che confluiranno nel Piano di ciascuno istituto scolastico.
È questo uno dei passaggi chiave, presto tradotto in decreto, su cui il Miur sta lavorando per miglioramento delle competenze professionali dei docenti, finalizzato ad un innalzamento dell’offerta formativa.
Il portfolio digitale, hanno spiegato dal Miur, raccoglierà “esperienze professionali, qualifiche, certificazioni, attività di ricerca e pubblicazioni, storia formativa”.
Le attività formative saranno incardinate nel Ptof e saranno perciò coerenti con il progetto didattico di ciascun istituto.
La formazione potrà svolgersi in modo diversificato: con lezioni in presenza o a distanza, attraverso una documentata sperimentazione didattica, attraverso la progettazione.
“Un sistema educativo di qualità non può prescindere dallo sviluppo professionale dei propri docenti – ha detto il ministro dell’Istruzione -. Si tratta di un obiettivo strategico essenziale. Siamo davanti ad un cambio di paradigma culturale: da oggi ciascun docente sarà inserito in un percorso di miglioramento lungo tutto l’arco delle sua vita professionale. Abbiamo immaginato la formazione in servizio come un ambiente di apprendimento permanente, un sistema di opportunità di crescita costante per l’intera comunità scolastica”, ha sottolineato Giannini.
Positivo è stato il commento di Oon Seng Tan, direttore dell’Institute of Education di Singapore: “il lancio di questo Piano rappresenta per l’Italia un traguardo importante nelle politiche di miglioramento del sistema scolastico. L’approccio più sistematico sulla formazione è di buon auspicio per lo sviluppo della professione docente. Il Piano farà crescere la qualità dell’insegnamento e avrà ricadute positive su scuole e studenti”.
Per Andreas Schleicher, direttore del Directorate of Education dell’Ocse, “la qualità dell’istruzione non può mai prescindere da quella dei docenti. Proprio per questo le aspettative nei confronti degli insegnanti sono molto alte. Ci aspettiamo che abbiano una profonda conoscenza di ciò che insegnano, che siano appassionati, che sappiano coinvolgere gli studenti, che sappiano rispondere ai loro differenti bisogni, che promuovano l’inclusione e la coesione sociale, che lavorino in team e siano collaborativi con le altre scuole e con le famiglie”.
Alla divulgazione del piano nazionale, c’era anche un rappresentante dell’Unesco: Jordan Naidoo, direttore della Education 2030 Support and Coordination Division. “Questo Piano rappresenta un passo avanti fondamentale per il sistema educativo italiano e per gli obiettivi che, globalmente, l’Unesco conduce per il rafforzamento della professione docente nel mondo”, ha spiegato Naidoo. “Un miglior allineamento tra il sistema educativo italiano e standard internazionali non potrà che portare a una collaborazione più forte tra Governo Italiano e Unesco”.
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Piano Formazione (slides)
Piano Formazione (completo)
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