Abbiamo più volte parlato della formazione obbligatoria docenti, uno dei capisaldi della legge 107/2015.
Non di rado abbiamo dovuto fare chiarezza per i nostri lettori sul presunto ma non esistente monte orario di 120 o 150 ore da accumulare nel triennio, dovuto ad alcuni casi segnalati da docenti in cui i propri DS costringevano il personale ad arrivare fino a 50 ore all’anno.
Anche se, come abbiamo detto, le cose non stanno così, bisogna ammettere in base a quanto ci risulta, che le attività di formazione rubano comunque molte ore ai docenti, che incide sulle 40 di attività funzionali previste dal contratto. Anzi, in diversi casi vengono proprio sforate le 40 ore.
Ribadiamo che non esiste il monte orario per la formazione, ma se il Collegio dei docenti stabilisce una data attività di formazione, vige il contratto collettivo, che prevede l’obbligatorietà di seguire e rispettare le tematiche e l’organizzazione dei corsi, in questo caso anche se porta ad andare oltre le 40 ore.
Ma se l’attività di formazione, che deve essere svolta in servizio, richiede un numero maggiore di ore rispetto a quanto stabilito dal CCNL, verrà retribuito il docente per lo straordinario?
Sul contratto collettivo, come si legge su Italia Oggi, all’articolo 29, sono inquadrate le attività funzionali all’insegnamento relative al collegio dei docenti, di cui la formazione fa parte.
Quindi, essendo già difficile non sforare le 40 ore per le “canoniche” attività funzionali, risulta evidente che alla fine dell’anno molti insegnanti matureranno crediti retribuitivi anche grazie alle ore aggiuntive di formazione obbligatoria.
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La retribuzione delle ore aggiuntive, come stabilisce il contratto collettivo nazionale, è quantificata in 17,50 euro l’ora, ovvero straordinario che viene retribuito per ogni singola ora aggiuntiva alle 40.
Pertanto, i dirigenti scolastici dovrebbero fare bene i conti, perché, se dovessero ignorare il fatto che la formazione obbligatoria rientra fra gli obblighi di servizio, e quindi svolta nelle prestazioni ordinarie dei docenti, come previsto dal contratto, il rischio di sforare il budget delle istituzioni scolastiche diventa elevato, dato che si dovranno pagare i crediti retributivi ai docenti che hanno lavorato più di 40 ore.
Quindi, al momento di stabilire un piano di formazione per gli insegnanti, è bene che si considerino in modo preciso anche il carico orario dei corsi, che potrebbero diventare molto onerosi per le scuole.
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