Il presidente della regione siciliana Rosario Crocetta, ha trasferito, con decorrenza immediata, tutti i dirigenti e i funzionari dell’assessorato alla Formazione professionale. Si tratta di 7 dirigenti e oltre 50 funzionari, trasferiti in altri dipartimenti.
“La formazione è finalmente libera”, ha detto lo stesso Crocetta. E’ stato il governatore, subito dopo il suo insediamento, a denunciare lo scandalo del settore della formazione in Sicilia.
“Questa è la rivoluzione, è un settore che ha fatto solo scandalo. Siamo stati conosciuti proprio per questo in Italia e in Europa”. “Abbiamo agito con radicalità”.
Il provvedimento diventa esecutivo dopo le denunce del governatore e della stessa giovane assessore Scilabra, sulle ambiguità nella gestione dei fondi regionali. Quello che era stato definito dallo stesso Crocetta “un pozzo di San Patrizio”, a causa del denaro finito nei conti privati di alcuni dipendenti della Regione. Sotto accusa erano finiti diversi enti di formazione, che avrebbero usato le risorse pubbliche – che dovevano essere destinate agli stipendi dei corsisti, ”misteriosamente” non pagati, nonostante la Regione avesse erogato i fondi.
Per il presidente della Regione, adesso, “comincia un nuovo percorso che dovrà garantire tutti i dipendenti dei vari enti di formazione”. Ma spiega come saranno esclusi dalla formazione tutti quegli enti che non sono in regola con le normative antimafia. O che non erogano a corsisti e dipendenti gli stipendi. Oppure, semplicemente, che non organizzano i corsi in modo adeguato.
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