L’assessore regionale a Lavoro e formazione del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, ha illustrato alcune delle iniziative messe in campo nel primo anno di questa legislatura nei settori del lavoro e della formazione, mirate a soddisfare e, possibilmente, anticipare le dinamiche del mercato del lavoro. “Una regia attenta, consapevole e cucita addosso alle esigenze del territorio da parte del sistema produttivo. Sono gli ingredienti principali del protocollo d’intesa tra la Regione, il sistema degli istituti tecnici superiori e Confindustria che verrà portato all’attenzione della Giunta regionale, con una delibera ad hoc”.
L’assessore ha pure spiegato che “abbiamo un sistema Its di altissimo livello, tra i migliori in assoluto nel panorama nazionale, capace di sviluppare percorsi didattici di eccellenza, dal comparto navale all’infomobilità, dall’informatica biomedica all’automazione di sistemi meccatronici, dalla mobilità delle persone e delle merci fino allo sviluppo di applicazioni mobili. Stiamo innovando, esplorando nuove idee, stiamo intrecciando istruzione, formazione e lavoro”.
Secondo Rosolen “è necessario immaginare una filiera del lavoro anche territoriale, ma non possiamo prescindere da altri soggetti. Il mondo produttivo, gli industriali in testa, devono decidere se restare in tribuna a lanciare critiche generiche e periodiche o giocano la partita, assumendosi responsabilità vere.
Se sono pronti a lavorare con la Regione e con gli Its per cambiare marcia sul fronte dell’incrocio tra domanda e offerta nel mondo del lavoro lo dimostrino. Ci sono peculiarità e opportunità di lavoro e di sviluppo diverse, che devono essere capite e valorizzate. Dobbiamo creare una rete complessiva all’interno della quale ogni territorio possa sviluppare percorsi specifici e calibrati su esigenza precise – ha precisato -. Stiamo portando la scuola nel mondo del lavoro e il lavoro nel mondo della scuola, dando peso e ruolo alla formazione. Il lavoro del futuro deve essere visto come una sfida da vincere, non come una minaccia. I cambiamenti sono inevitabili, dobbiamo scegliere se subirli o governarli. Soprattutto non vogliamo immaginare di trovare altrove le risposte che possiamo e dobbiamo dare qui”.
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