La Formazione e l’Innovazione sono stati due tra i temi più discussi nella tre-giorni romana appena conclusasi del Forum PA 2016.
Quest’anno la kermesse annuale ha visto la partecipazione di oltre 14 mila persone , più di 90 eventi tra conferenze, tavole rotonde, laboratori, oltre 100 workshop tematici tenuti da ben 900 relatori tra specialisti di settore, politici ed economisti.
Dicevamo che innovazione e formazione si sono intrecciati e distinti come sfondo della manifestazione. Sia per il forte interesse all’approfondimenti sui temi specifici trattati, sia perché moltissimi eventi sono stati trasmessi via streaming. Per un totale di 55 ore di diretta, affiancata alla grande partecipazione avuta sul social Twitter con oltre 3 mila utenti e 19mila tweet.
Tra i tanti temi trattati sul mondo della scuola digitale, grande evidenza è stata posta sui MOOC (Massive Open Online Courses), corsi on line pensati per un gran numero di partecipanti, ai quali possono accedere tutti coloro che, in possesso di una connessione internet vogliano aggiornare o ampliare le proprie competenze, fornendo la possibilità di apprendere in modo interattivo e ovunque, sicuramente quindi un modo rivoluzionario di fare e ricevere formazione.
All’interno di un programma in MOOC, sono presenti infatti brevi lezioni in video con la descrizione della teoria, test per la verifica di quanto appreso. E anche la possibilità di partecipare a dibattiti sul tema del corso, che consente un forte incentivo alla partecipazione e soprattutto uno scambio reciproco di idee ed esperienze che accrescono le capacità formative dello strumento.
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Un modello che rappresenta dunque una grande opportunità per i docenti per la grande capacità dello strumento che consente loro di acquisire sempre più un ruolo collaborativo. Anche perché i MOOC non hanno l’obiettivo di sostituire la formazione tradizionale, bensì di imporre la logica dell’integrazione, passando al modello di “insegnamento capovolto”, dove lo svolgersi dello studio è a casa, con i video messi a disposizione dagli strumenti informatici. Mentre la lezione in classe è dedicata alla discussione e ai dibattiti di quanto studiato a casa , alla interazione e condivisione delle conoscenze acquisite.
Le nuove tecnologie permettono quindi l’applicazione di quella che è definitiva “LifeLong Learning Society”, cioè la società dall’apprendimento continuo: esattamente ciò che richiede la società digitale nella quale stiamo vivendo.
Le nuove tecnologie digitali inoltre aprono il tavolo della discussione sull’utilizzo dei libri scolastici. Certamente, il libro cartaceo sta resistendo alle continue sollecitazioni di chi lo vorrebbe tutto smaterializzato , ma anche qui non dobbiamo considerare lo strumento digitale sostituivo del tradizionale. Perché, in realtà, si tratta di una risorsa aggiuntiva, in grado di arricchire i contenuti e gli utilizzi dello stesso. Per questo motivo il testo scolastico si sta rinnovando.
Gli editori hanno ricercato le formule migliori, sperimentando, facendo prove e verifiche, con l’obiettivo di rendere più “moderno” l’inossidabile strumento didattico, mettendo a disposizione piattaforme di E-learning , in grado di creare classi virtuali e di condividere documenti , materiali di approfondimenti su piattaforme Cloud accessibili a tutti. Questi nuovi mezzi sono in grado, se utilizzati e bene, di “aumentare” digitalmente il testo scolastico, rendendo ancora più efficace l’apprendimento grazie a materiali ed esercizi multimediali interativi, app da scaricare sui tablet, tutorial on line in grado di guidarti e supportarti durante il percorso formativo, mappe interattive, giochi didattici .
Piattaforme e strumenti preziosi per un nuovo approccio alla didattica, innovativo, creativo, collaborativo e personalizzato, in grado di aiutare oltre i docenti anche gli studenti per il ripasso, l’approfondimento, la verifica di quanto studiato.
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