Oggi, 17 maggio, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha presenziato al Forum Pa 2023, nel corso della seconda giornata del tradizionale evento dedicato alla Pubblica Amministrazione, al Palazzo dei Congressi di Roma, all’interno di una tre giorni di dialogo e riflessione sui temi che richiedono la collaborazione di tutte le parti pubblico-privato per affrontare le sfide legate all’attuazione del PNRR e della programmazione europea.
Ecco le parole del ministro, che ha discusso innanzitutto a proposito del Piano di Semplificazione: “Si tratta di un tema doveroso. Tutto è iniziato a febbraio, con il tema dei fondi del Pnrr e degli asili, per facilitare il tutto. I sindaci sembra siano convinti di poter raggiungere gli obiettivi prefissi”.
“La semplificazione riguarda temi strategici per la scuola, come la regolarizzazione dell’avvio dell’anno scolastico, quindi più docenti in cattedra a settembre, riduzione dei tempi di pagamento dei supplenti. I docenti sono oberati da adempimenti. La Pa sa e ha già tutto ed è inutile molestare il docente. A questo servirà il fascicolo elettronico. Tutto nasce da un confronto positivo con i sindacati”.
E, sull’orientamento: “La personalizzazione degli insegnamenti è la vera rivoluzione del merito. Valorizzare i talenti. Il docente tutor non è un superiore, ma un collega che organizza e coordina. Saranno coinvolti anche gli altri docenti per attività extracurriculari, che saranno retribuiti. Bisogna tirar fuori i talenti e metterli in collegamento con il percorso futuro. I genitori devono essere consapevoli per scegliere per i figli un percorso coerente con i propri talenti. La scuola deve saper formare i giovani affinchè possano trovare un lavoro e realizzarsi nella vita”.
“Spesso non si trovano le qualifiche e vanno in fumo vari posti di lavoro: questo è un delitto nei confronti dei nostri giovani. Mi auguro che entro metà giugno io possa annunciare la riforma dell’istruzione tecnico-professionale, che dovrà ragionare nell’ottica della filiera. L’idea di collegare la scuola alle imprese a livello internazionale è condivisa, è scontata. Suonano stonate le perplessità su questo punto”.
“Dobbiamo mettere al centro la persona e valorizzarla, iniziando dai nostri studenti, dai nostri docenti. Dobbiamo tornare alla cultura del rispetto. Parliamo anche della serenità: l’insegnante che entra in classe con la gioia, non con la preoccupazione. Dobbiamo motivare questi docenti che stanno facendo un lavoro incredibile con il senso della missione. Dobbiamo stare insieme con loro, difendere quello che fanno. I dipendenti della scuola erano gli unici dipendenti pubblici a non avere un’assicurazione per gli incidenti sul lavoro. Occorre valorizzarli anche economicamente”.
“Per me è strategica una politica internazionale sull’istruzione. Si è posto di recente il tema della transizione ecologica. Dobbiamo affrontarlo anche dal punto di vista della formazione, che deve essere anch’essa riconvertita con i fondi dell’Europa”.
“L’Intelligenza Artificiale è una grande opportunità. Non possiamo contrastarla ma governarla. La scuola è una grande comunità umana. Non dimentichiamoci cosa è successo durante il Covid, l’interruzione delle relazioni”.
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