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Ius Scholae, il ministro Tajani: “Preferirei chiamarlo ‘Ius Italiae’. Diventi italiano perché sei formato come un italiano”

Si parla ancora di Ius Scholae e della modifica della legge sulla cittadinanza, per ora basata sullo “Ius Sanguinis“. Nel corso di questa estate c’è stata un’apertura in questo senso da parte del ministro degli Esteri Antonio Tajani, di Forza Italia.

“La cittadinanza è una cosa seria”

Dopo giorni il dibattito politico si è concluso in un nulla di fatto, a causa di molte resistenze. Tajani, dal canto suo, non demorde. Ecco cosa ha detto a “Cinque minuti” di Bruno Vespa su Rai1: “Preferirei chiamare lo Ius Scholae ‘Ius Italiae’: diventi italiano perché sei formato come un italiano. All’estero non basta avere un antenato di decima generazione per avere la cittadinanza. Dobbiamo far sì che la cittadinanza sia una cosa seria”, ha esordito.

“Gli immigrati devono avere la cittadinanza se se la sono meritata; non basta stare fino ai diciotto anni in Italia magari bighellonando ai giardinetti. Preferisco farli studiare con profitto tutti gli anni della scuola dell’obbligo e poi chiedere la possibilità di diventare italiani”, così ha concluso il ragionamento.

Progetto di legge in arrivo?

Forza Italia, con i capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, sta “lavorando e approfondendo il tema e presenteremo ai nostri alleati un progetto per migliorare le regole”, ha detto giorni fa Tajani, ma quanto ai tempi della proposta ha chiarito che “intanto dobbiamo lavorare sulla manovra. Poi parleremo anche della cittadinanza che è uno dei tanti temi che dobbiamo affrontare, noi abbiamo le nostre idee”. 

“Che io possa pensare ad aprire a sinistra è una sciocchezza sesquipedale”, ha ribadito il segretario di Forza Italia durante una conferenza stampa di FI a Roma. “Nessun regalo alla sinistra – ha continuato – la loro proposta è completamente diversa dalla nostra. Loro vogliono lo ius soli che è una proposta demagogica”, aggiungendo che sullo Ius Scholae “i 5 anni di scuola non sono sufficienti”. FI fa riferimento invece ai 10 anni della scuola dell’obbligo.

La Lega continua a non essere d’accordo. “Ormai siamo a settembre inoltrato e anche il clima certifica l’imminente cambio di stagione. Il tempo delle boutade estive a agostane è decisamente finito”, ha replicato Andrea Crippa, vice-segretario della Lega. “La cittadinanza si conquista con un percorso di vita e di integrazione nella società e di rispetto dei nostri valori storici e culturali. La cittadinanza non si regala, dunque. E quindi la legge va bene così e non si tocca”, ha concluso.

Ius Scholae sì o no? Il mondo della scuola è d’accordo: 2 docenti su 3 dicono sì, meno convinti i genitori – RISULTATI SONDAGGIO

 

Redazione

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