E presentando il progetto di Forza Italia, Centemero ha detto che quello del suo partito è anche “un patto che si rivolge a tutte le forze politiche, alle famiglie e agli studenti”.
L’obiettivo del patto, ha pure spiegato “è creare un’ampia alleanza orientata alla qualità della formazione, all’innovazione, alla valorizzazione di docenti e dirigenti e all’introduzione del costo standard”.
Anche Renato Brunetta, presente alla conferenza stampa, ha detto la sua, auspicando pure “una convergenza più ampia possibile tra le forze politiche” sul progetto del partito di Silvio Berlusconi.
Continuando, nella sua funzione di Capogruppo di Fi, Brunetta ha detto pure: “Noi chiediamo la centralità della scuola e degli studenti attraverso l’autonomia e il costo standard che è un principio fondamentale per liberare risorse da investire nelle scuole. Chiediamo anche che ai docenti venga riconosciuto un ruolo attraverso una carriera che non può prescindere dalla valutazione e anche un cambiamento di quello che è la formazione iniziale dei docenti. Il principio che ci deve guidare è che va in classe solo chi è capace di insegnare”.
Centemero ha infine sottolineato che accanto a questo progetto per la scuola , “abbiamo altri temi importanti come quelli del ministero che deve diventare non un centro burocratico, ma un centro amministrativo in senso pieno: deve anche controllare e monitorare”.
Fra l’altro in una nota Centemero ha scritto: “La scuola appartiene a tutti noi, indipendentemente dalle convinzioni politiche, e abbiamo il dovere di prendercene cura. Per questo, Forza Italia propone un ‘patto per la scuola’ alle altre forze politiche, a insegnanti, dirigenti scolastici, alle famiglie e agli amministratori locali. L’obiettivo è creare un’ampia alleanza orientata alla qualità della formazione, all’innovazione, alla valorizzazione di docenti e dirigenti e all’introduzione del costo standard”.
Per questo Fi ha in serbo altre proposte da sottoporre alla ministra, previa una consultazione online, come la riformulazione dei finanziamenti per dare più forza all’autonomia scolastica, modifiche alla legge in ordine ai concorsi, la laurea magistrale per insegnare e pure l’implementazione di un nuovo stato giuridico dei professori che con ogni probabilità fa riferimento alla proposta di Valentina Aprea.
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