“A oggi non ci sono motivi che inducano il governo italiano a prendere, sul piano della sicurezza materiale e individuale, scuola per scuola, provvedimenti eccezionali”.
Lo ha detto, il 25 novembre, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo ai cronisti che le chiedevano se ci saranno presidi delle forze dell’ordine fuori dalle scuole contro il rischio terrorismo.
Tra gli studenti, come tra i cittadini, i sanguinosi attentati di Parigi del 13 novembre hanno lasciato il segno: in alcune metropoli, come Roma e Milano, diversi allievi fanno di tutto per non prendere la metropolitana o per non passare in zone considerare a rischio.
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A questo punto, molto dipenderà dalla presenza o meno di altri attentati nelle prossime settimane: qualora, speriamo di no, dovessero ripetersi, il rischio che per tanti giovani il timore si trasformi in terrore è pressoché scontato.
In tal caso, la presenza di forze dell’ordine fuori dalle scuole potrebbe allora rappresentare un segnale tangibile di presenza dello Stato a tutela di studenti, docenti e personale che vi opera.
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