Riceviamo e pubblichiamo un contributo relativo ad un’iniziativa dell’Istituto “Giovanni Gonnelli” di Gambassi Terme e Montaione, in provincia di Firenze:
“Dal maggio scorso, il Museo di Preistoria di Firenze ospita una mostra che ha già attirato l’attenzione di molti visitatori: “Fossili del Futuro”. Questa esposizione, che resterà aperta fino al 31 ottobre 2024, è frutto del lavoro del professor Marco Catone, docente di Arte, e dei suoi studenti dell’Istituto Comprensivo Gonnelli di Gambassi Terme e Montaione. L’idea alla base della mostra è semplice ma potente: gli oggetti di uso quotidiano di oggi potrebbero un giorno diventare reperti archeologici, raccontando la storia della nostra epoca alle generazioni future.
Fabio Martini, presidente del Museo di Preistoria di Firenze, ha descritto questa mostra come un’occasione unica per riflettere su cosa significhi lasciare una traccia di sé stessi e della propria cultura. Niccolò Zeppi, presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Firenze, ha aggiunto che le opere esposte sono state pensate anche per essere esplorate tattilmente, offrendo così un’esperienza inclusiva per tutti i visitatori.
Il progetto è il culmine di due anni di lavoro scolastico, durante i quali gli studenti si sono immaginati come futuri archeologi e paleontologi. Hanno creato calchi in polietilene di oggetti comuni come telefonini, calcolatrici, scarpe da calcio e cuffiette, in collaborazione con la Stamperia Braille della Regione Toscana e Letizia Masi, che ha anche contribuito con un saggio sulle immagini tattili presente nel catalogo della mostra.
Maria Antonia Lai, dirigente scolastica dell’Istituto Gonnelli, ha sottolineato come il territorio circostante sia ricco di fossili, che i bambini scoprono spesso durante le loro passeggiate e che diventano protagonisti delle loro storie e giochi. “Conoscere il passato per immaginare il futuro e cambiare il presente è l’ambizione più alta che la scuola possa avere”, ha affermato Lai.
Gli studenti delle seconde e terze medie sono stati i principali artefici di questo progetto, ma anche ex allievi ora alle superiori hanno contribuito e partecipato all’inaugurazione della mostra. “Speriamo che l’esposizione ispiri i visitatori a vedere il nostro mondo con occhi diversi, riconoscendo il valore degli oggetti comuni come testimonianze della nostra era”, ha dichiarato Martini. La mostra “Fossili del Futuro” è un invito a riflettere su come la nostra epoca potrebbe essere interpretata in futuro. Gli oggetti di uso quotidiano di oggi potrebbero diventare gli enigmi archeologici di domani, trasformando la modernità in una preziosa eredità per le generazioni future”.
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